Emergenza coronavirus: siamo entrati finalmente nella fase calante dell'epidemia. In Campania ci sono attualmente 1.965 positivi, un numero al di sotto di Puglia (2.729) e Sicilia (2.080) che vantano una popolazione inferiore (4 milioni per la prima, 5 milioni per la seconda) rispetto a quella della nostra regione (5 milioni e 800 mila).

Indubbiamente la severità e la determinazione con cui il presidente della Regione Vincenzo De Luca  ha affrontato l’emergenza epidemica ha avuto un suo peso. Ma un fattore non trascurabile è stata la prova di responsabilità dimostrata dalla grandissima parte dei cittadini campani, impensabile prima in un popolo un po’ “anarchico” quel è il nostro. Diciamocela tutta. Se non ci fossero stati i molti rientri di meridionali provenienti dal Nord avremmo potuto contare solo pochi casi di contagio.

A Torre Annunziata si sono avuti in tutto, finora,  14 casi positivi (tra cui 4 infermieri maschi e una femmina), con un totale di 5 decessi (quattro uomini e una donna). Dei 14 contagiati, 11 sono uomini e 3 donne. Il più anziano aveva 81 anni, il più giovane ne ha 32. Un contagio molto contenuto se si guardano i dati dei comuni limitrofi. La nota negativa, purtroppo, è la percentuale di morti: 35,7 per cento. Una media altissima rispetto al numero dei contagiati. In Campania la stessa percentuale è del 7,4 per cento, in Italia è del 14 per cento.  E’ anche vero, però, che tutte le persone decedute avevano patologie pregresse e che l’ultima, in ordine di tempo, un uomo di 77 anni, era guarita dal coronavirus ma ancora ricoverato per l’aggravarsi di altre malattie. Le morti addolorano tutte, ma va detto che la media di coloro che non ce l'hanno fatta è di poco oltre 76 anni, se si esclude il più giovane, un uomo di 55 anni.

Attualmente non ci sono pazienti ospedalizzati, ma solo 3 positivi in isolamento domiciliare, mentre il totale dei guariti è pari a 6. Una situazione, tutto sommato, sotto controllo ma che non deve indurre ad abbassare la guardia.

In questi giorni si sono visti gruppi di ragazzi “spregiudicati” radunarsi in più parti della città senza mantenere il distanziamento sociale, ma soprattutto senza mascherina.  Un atteggiamento irresponsabile non tanto per la loro salute (si afferma che per i più giovani le conseguenze di un eventuale contagio non sono letali), ma soprattutto per le persone più adulte che vengono a contatto con loro, siano essi parenti che conoscenti. Per cui è proprio a loro che rivolgiamo il nostro invito: “Siate prudenti se amate i vostri genitori e rispettate le persone anziane. Non buttate alle ortiche i grandi sacrifici fatti finora. Rispettate le regole se volete che tutto finisca al più presto e bene”.