A cura della Redazione

Venticinque anni fa fu ucciso Costantino Laudicino. Il giovane di Torre Annunziata, all'epoca 25enne, fu freddato il 3 febbraio 1992 nei pressi del deposito Aci di via Tenente Rossi a Boscotrecase, dove lavorava. Un commando di killer lo trucidò con diversi colpi di pistola.

Costantino non aveva alcun legame con la criminalità organizzata, ed il suo nome va ad aggiungesri a quello delle altre vittime innocenti di camorra che, purtroppo, hanno caratterizzato la storia di un passato cupo - e non troppo remoto - della città oplontina.

Il presidio di Libera Torre Annunziata "Raffaele Pastore e Luigi Staiano" lo ricorda attraverso le parole del suo coordinatore, Michele Del Gaudio.

«Chissà cosa pensò in quei terribili istanti. Forse non si rese conto di nulla, subito straziato dai proiettili che gli negarono la vita che lui avrebbe voluto vivere - scrive l'ex magistrato -. Non riuscì nemmeno a immaginare un’ultima volta la giovanissima moglie e i figlioletti. La dinamica della esecuzione camorristica fu ricostruita dalle dichiarazioni concordanti di diversi collaboratori di giustizia. Era in atto la faida fra i clan Limelli e Gionta. Questi ultimi decisero di eliminare il boss rivale e i suoi fedelissimi. Furono individuati gli obiettivi ed iniziarono gli appostamenti. Antonio Tarallo era in cima alla lista. Quella sera fu segnalato nei pressi dell’officina. Fu immediatamente allertato il commando, che si precipitò sul luogo e scaricò la morte. Costantino aveva ancora una vita da vivere. Era innamorato e padre felice. Aveva un lavoro. Eppure una colpa l’aveva! Era straordinariamente somigliante ad Antonio Tarallo. Una colpa, sì, una colpa! Dalle nostre parti non puoi rassomigliare ad un camorrista! Devi cambiare faccia! Andare dal chirurgo plastico! Altrimenti ti esponi ad una tragedia beffarda. Se non ci capitiamo dentro, non possiamo capire né la vita spezzata, né l’angoscia dei familiari: non si può morire a vent’anni per una somiglianza! Libera - conclude Del Gaudio - si sta impegnando affinché non accada mai più».

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