A cura della Redazione

Cos’è l’influenza

L’influenza è un’infezione respiratoria causata da virus; la trasmissione avviene attraverso piccole goccioline espulse nell’aria da pazienti infetti, che possono essere inalate direttamente attraverso bocca/naso, oppure essere portate a contatto di una mucosa con le mani, dopo aver toccato una superficie contaminata.

I sintomi dell’influenza compaiono improvvisamente e sono più severi rispetto al raffreddore e possono includere: dolori diffusi (muscolari e/o articolari) e senso di ossa rotte, brividi, tosse, febbre, mal di testa, gola infiammata e/o naso congestionato.

La maggior parte delle persone colpite recupera completamente nel giro di 7-10 giorni, ma possibilmente dovrebbe restare in casa per ridurre il rischio di diffusione del virus.

Il modo principale per evitare il contagio è ricorrere alla vaccinazione antinfluenzale, ma anche una buona igiene è di grande importanza: un accurato e frequente lavaggio delle mani può concretamente ridurre il rischio di trasmissione.

La maggior parte dei soggetti in giovane età in salute guarisce dall’influenza senza alcuna conseguenza. Febbre e dolori muscolari in genere durano solo 2 – 4 giorni, ma la tosse e la stanchezza possono protrarsi per 1 – 2 settimane o più.

La malattia è più grave nei bambini con meno di due anni e in bambini affetti da condizioni croniche come problemi cardiaci, polmonari o neurologici.

Quando rivolgersi al medico

In pazienti altrimenti sani e in salute, quindi per esempio nella maggior parte dei soggetti adulti non anziani, non è in genere necessario l’intervento del medico.

Il rimedio migliore è restare a casa, al caldo, e mantenersi idratati per evitare che l’organismo si disidratati sotto l’effetto della febbre. Si può eventualmente ricorrere a farmaci di automedicazione per alleviare i disturbi più fastidiosi.

Nella maggior parte dei casi in un settimana si è in grado di tornare al lavoro o a scuola.

È invece consigliabile fare riferimento al medico nel caso di pazienti con più di 65 anni, donne in gravidanza, pazienti affetti da patologie croniche (diabete, cardiopatie, malattie polmonari, renali o neurologiche), pazienti con sistema immunitario indebolito (da HIV, chemioterapia, trapianti, ecc.), o nel caso in cui comparisse uno o più dei seguenti sintomi: dolore al pertto, mancanza di fiato o difficoltà a respirare, sangue nell’espettorato (con la tosse), i sintomi peggiorassero sensibilmente o non migliorassero dopo una settimana. In queste situazioni potrebbe essere necessario un intervento mirato per trattare o prevenire le possibili complicazioni.

Quando andare al pronto soccorso

Se avete uno qualsiasi dei sintomi qui elencati, chiamate immediatamente l’ambulanza o fatevi accompagnare immediatamente al pronto soccorso: difficoltà a respirare o fiato corto, dolore o senso di costrizione a livello del torace o dell’addome, vertigini improvvise, stato confusionale, vomito prolungato o abbondante, febbre alta che non scende nemmeno assumendo il paracetamolo (Tachipirina o equivalenti), sentite che il bambino si muove meno del solito o non si muove.

Cura: cosa prendere?

Gli unici farmaci efficaci direttamente verso il virus dell’influenza sono gli antivirali, che tuttavia: non sono un’alternativa alla vaccinazione, devono essere assunti solo dietro parere medico, non sono necessari nella maggioranza dei pazienti, devono essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi.

I rimedi della nonna

Attingendo alla tradizione popolare sembra che alcuni alimenti di uso quotidiano offrano realmente una qualche protezione dal virus: nel brodo di pollo vi sono proteine che accelerano il rinforzo della membrana dei globuli bianchi e di altre cellule del sistema immunitario e, consumato caldo, ha effetto fluidificante su muco e catarro.

Cipolla ed aglio hanno dimostrato di possedere proprietà antisettiche ed espettoranti; il miele, oltre a favorire la fluidificazione del catarro, può servire a calmare crisi di tosse e lenire le mucose in caso di raucedine.

Respirare i vapori caldi da una pentola con acqua in ebollizione in cui siano state disciolte essenze balsamiche è uno dei rimedi più conosciuti per tosse produttiva o raffreddore caratterizzato da ostinata congestione nasale.

È infine utile ricordare il beneficio di un’assunzione costante di frutta e verdure che, ricche di vitamine e sali minerali, contribuiscono a mantenere in perfetta efficienza i meccanismi di difesa dell’organismo.
(Fonte: Influenza – Ministero della Salute)