A cura della Redazione
Che fine farò? Questa è la domanda che si pone il povero apparecchio telefonico (nella foto ), che, solo e abbandonato, attende con ansia il suo futuro. Luogo del “misfatto” è il marciapiede della Banca Intesa al Corso Umberto I, “salotto” per numerosissimi giovani amanti della vita notturna. L´apparecchio, fino a pochi giorni fa, era immerso in quintali di immondizia, i cui miasmi maleodoranti impedivano al vicinato di prendere una "boccata d´aria". Il telefono in questione, secondo quanto appreso, ha profuso con onore e grande impegno il proprio lavoro di comunication. Di sicuro tutto questo ha dato fastidio a qualche mente diabolica, che lo ha strappato definitivamente dal suo “ filo conduttore”, fonte di sicura alimentazione. Ma la bontà di qualche cittadino oplontino ha voluto “onorare” quell’apparecchio, adagiandolo vicino ad una campana per la raccolta vetri, nella speranza che qualche altra mano benevole, gli dia la possibilità di essere aiutato. Ecco un altro esempio di civiltà nella nostra città: c’è “chi rompe” solo per passatempo e chi, al contrario, si ribella e cerca di dare lezioni di "savoir fare". (borpa)