A cura della Redazione
La messa in liquidazione della Tess è un atto assurdo. È laffermazione di Tonino Scala, responsabile Enti Locali Sel. Con la messa in liquidazione della Tess la giunta regionale sta liquidando la costa a sud di Napoli. Una cosa è mettere in discussione le gestioni precedenti, e questo può essere condivisibile o meno, altra cosa è cancellare sic et simpliciter tutto dalla sera alla mattina. Non sono mancate criticità dovute troppo spesso allincapacità di alcuni imprenditori, a volte senza scrupoli. Ciò nonostante, qualcosa comunque si è mosso nellottica di uno sviluppo territoriale che potesse creare e garantire occupazione. Gli anni Novanta sono stati anni difficili, era impensabile poter garantire a tutti i lavoratori, usciti dal ciclo produttivo, una opportunità. Grazie alla Tess, grazie ai lavoratori ed ai Comuni, quello che sembrava un libro dei sogni è diventato un atto concreto. Le criticità? tante, tantissime, ma altra cosa è cancellare unagenzia necessaria per la nostra area. Non è possibile senza unidea dinsieme poter lasciare al libero arbitrio questa terra. Oggi, dopo accordi sottoscritti poche settimane fa, si mette in liquidazione una agenzia nata per costruire sviluppo: vergogna! Lennesimo atto di chi fa il ragioniere e non il politico. Era il 2009 quando tutti, senza distinzione, auspicavamo ad un nuovo contratto darea per il rilancio delle attività produttive nellarea torrese-stabiese. Oggi più che mai è necessario pensare a uno sviluppo con una visione dinsieme che sappia tenere insieme turismo e servizi, che devono essere incentivati e rilanciati, ma serve un occhio vigile che sappia guardare anche allindustria perché non cè sviluppo duraturo e strutturato se non si pensa a una politica seria che rilanci lindustria e il lavoro operaio. Si tratta di spostare nel Mezzogiorno non le eccedenze industriali del Nord, ma interi comparti di eccellenza che privilegino il territorio meridionale. Tra laltro cè un quadro legislativo europeo che offre buone occasioni. Questa è la sfida che si apre dinanzi ai livelli istituzionali del Mezzogiorno e della Regione. Creare lavoro è la priorità assoluta. Quando un territorio e una comunità convivono con migliaia di giovani in cerca di lavoro, senza dare ad essi una risposta o una speranza, il territorio e la comunità sono destinati a implodere. La messa in liquidazione? un grave errore politico , conclude Scala.