A cura della Redazione

Il presidente dell'Inps Tito Boeri in audizione davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera si scaglia contro il governo.

«Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente - ha detto - perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze. Ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni on line e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale». 

Poi Boeri ritorna sulla questione della diminuzione dei posti di lavoro a tempo determinato (si stimano 8 mila posti di lavoro in meno all'anno).  «La richiesta di relazione tecnica per il decreto dignità è arrivata "il 2 luglio" e l'ufficio legislativo del ministero del Lavoro ha richiesto di "stimare la platea dei lavoratori coinvolti al fine di quantificare il minor gettito contributivo derivante dalla contrazione del lavoro a tempo determinato". Il presidente dell'Inps riporta il testo della richiesta e sottolineando che "come si evince il ministero aveva già messo in conto una riduzione dell'occupazione a tempo determinato per effetto del decreto. Le stime dell'Inps possono apparire addirittura ottimistiche - conclude Boeri - se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato»