A cura della Redazione

Inizierà oggi alle 15 lo scrutinio per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica italiana. Il Parlamento in seduta comune si riunirà alla Camera dei Deputati con i suoi 1.009 grandi elettori (oltre ai parlamentari eletti, 3 delegati per ciascuna Regione ad eccezione della Valle d'Aosta che ne avrà solo 1).

Difficilmente si arriverà alla elezione del 13esimo Capo dello Stato che succederà a Sergio Mattarella nella giornata odierna. L'accordo tra i vari schieramenti politici sul nome da proporre - soprattutto quelli che vantano il maggior numero di parlamentari (M5S, Pd e Lega) - non c'è. Una fase di stallo - in special modo nel centrodestra dopo la rinuncia dei Berlusconi - destinata a sbloccarsi presumibilmente solo nei prossimi giorni. 

Verosimile che nella tornata di oggi verranno inserite nell'urna tante schede bianche, in attesa di trovare un punto di convergenza tra i partiti.

"Stiamo lavorando per una proposta condivisa, per una figura che sia garante dell’unità nazionale - ha detto il capo politico del M5S, l'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte -. I 235 grandi elettori del M5S hanno un unico obiettivo: dare all’Italia il miglior Presidente della Repubblica possibile".

"Dopo la straordinaria generosità di Silvio Berlusconi, il Centrodestra è al lavoro nella certezza che, nell’interesse del Paese, da sinistra non ci saranno No o veti incrociati - ha commentato Matteo Salvini, leader della Lega -. Siamo pronti a proporre donne e uomini di altissimo profilo".

"Il PD sta lavorando per garantire stabilità all’Italia con un patto di legislatura e l’elezione di un Presidente della Repubblica autorevole e super partes - è la posizione dei Democratici guidati dal segretario Enrico Letta -. Un capo dello Stato eletto da una maggioranza, la più ampia possibile, in nome dell'unità della Nazione e dell'interesse generale".

Nei primi tre scrutini servirà la maggioranzza qualificata dei 2/3 della Assemblea; dal quarto basterà quella assoluta.