"È molto importante questo entusiasmo, grazie per questo affetto e questa manifestazione bellissima. Grazie a Fabio (Roscani, ndr) e a tutti i dirigenti Siete uno spettacolo. Dimostrate di essere un movimento con un’identità, autonomia, credo che sia il modo più sano e utile di interpretare il ruolo di movimento giovanile". Lo dice la premier Giorgia Meloni intervenendo dal palco di Fenix, la festa di Gioventù nazionale, dopo esser stata accolta dal coro 'C'è solo un presidente'.
"Mi ha fatto sorridere che vi definissero i Giovani di Meloni - aggiunge -. Io penso che lo facciano per sminuire il vostro ruolo, che siete semplice manovalanza, perché gli fa più comodo dipingervi come dei burattini, per non dover raccontare la realtà. Se siete qui è perché non siete dei burattini, se siete qui è perché ragionate con la vostra testa, non vi limitate a ripetere quello che dicono gli altri, e non credete a quello che la gran parte dei media e una minoranza organizzata sui social tenta di propinarvi ogni giorno".
"Qualche giorno fa nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull’ignobile post pubblicato da sedicenti antifascisti che esibiva l’immagine di Charlie Kirk a testa in giù, con la scritta meno uno. Non ci facciamo fare la morale da questa gente, e siamo fieri e orgogliosi di non essere come loro", continua la premier.
Perché, chiede, "Charlie Kirk "faceva così paura? La risposta ce l’hanno data quelli che hanno festeggiato la sua morte. Ho visto gente che ha fatto stampare delle magliette con la foto di Kirk, il sangue che sgorga dal collo e la scritta 'vinci questo dibattito'".
"Charlie Kirk faceva paura perché era bravo, ha dimostrato quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza. Era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica, perché dava voce a quella maggioranza di persone che la pensa come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata - aggiunge Meloni -. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace, le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre con la forza le proprie convinzioni".
E ancora: "Non avremo paura dei tentativi di censura, degli insulti, delle minacce che man mano che dimostriamo che sappiamo governare questa Nazione si moltiplicano. Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse e non abbiamo paura oggi e non avremo paura domani, perché tutto questo ci ha sempre resi più consapevoli e coraggiosi".
"Non siamo come loro, non lo diventeremo mai, e non cadremo - ribadisce Meloni - nella loro trappola perché sarà sempre l’amore e non sarà mai l’odio a muovere quello che facciamo".
"Io ho sempre avuto grande rispetto per chi non la pensa come noi, a me ha sempre spaventato il nichilismo, combatto molto di più in chi non crede in niente. Noi siamo stati cresciuti così, sono gli altri che non sono stati cresciuti, con l’idea che chi era diverso da te andava abbattuto. Era così anche Charlie Kirk, per questo la sua morte ha creato indignazione in tutto il mondo e ha fatto riflettere", aggiunge Meloni.