A cura della Redazione
“Il 18 dicembre unitevi alla marcia e vestitevi di rosso per sostenere la lotta del popolo birmano”. E’ l’appello che lancia la dott.ssa Patrizia Porretta, dirigente del 1° Circolo Didattico di Boscoreale, che si è fatta promotrice, con il coinvolgimento di alunni, docenti e personale ATA, per Martedì 18 dicembre alle ore 17.00, di una grande manifestazione che vedrà impegnati gli alunni in una marcia per sostenere i monaci buddisti birmani che, guidati dallo spirito della lotta pacifica, della lotta non violenta, hanno spinto la popolazione a vincere la paura del regime e dell’oppressione scatenata dalla giunta militare repressiva in Birmania. L’evento, patrocinato dal Comune di Boscoreale, sempre sensibile alle attività delle scuole del territorio, è stato pianificato in ogni suo dettaglio e prevede ben due cortei che confluiranno verso Piazza Pace. Il primo corteo prenderà avvio dal plesso di Via Cangemi alle ore 17.00 e proseguirà per Via L.Oliva, Via De Falco, Via Croce, Via S.T.E. Cirillo con arrivo in Piazza Pace. Il secondo corteo si muoverà dal plesso S.M. Salome alle ore 17,15 e proseguirà per Via Papa Giovanni XXIII, con arrivo in Piazza Pace. I piccoli alunni delle classi prime, una volta in Piazza Pace, faranno volare al cielo palloncini con i colori della pace quale espressione di fratellanza e solidarietà. Al suono delle campane della Parrocchia Immacolata Concezione la cittadinanza sarà chiamata ad osservare due minuti di silenzio e ad accendere una candela ponendola sui balconi e all’ingresso degli esercizi commerciali. Gli alunni riuniti nella rinnovata Piazza Pace, e ai piedi del maestoso albero di Natale, si esibiranno in canti ispirati alla pace e ai valori universalmente riconosciuti della libertà e dei diritti umani. L’evento si concluderà con la marcia, in unico corteo, che partendo da Piazza Pace percorrerà Via S.T.E. Cirillo, Via Vittorio Emanuele, per sciogliersi in Piazza Vargas ove la manifestazione si concluderà con la “cordata dell’amicizia”. La marcia per la pace voluta dall’istituzione scolastica sarà un’occasione per tutti per riflettere sugli avvenimenti culminati con la feroce repressione del regime dittatoriale birmano nei confronti delle pacifiche manifestazioni di protesta alle quali i monaci buddisti hanno dato il loro importante contributo, pagando con il sangue e con la deportazione il coraggio con cui si sono fatti interpreti di un diffuso malcontento del popolo per le sempre più invivibili condizioni a cui è sottoposto in quel paese.