A cura della Redazione
Pubblichiamo il manifesto che il PDL di Pompei ha fatto affiggere sui muri della città: Nel mentre le Amministrazioni comunali limitrofe firmano in Prefettura il protocollo per l’istituzione dello sportello unico per gli appalti, sotto la direzione della stessa Prefettura e del Provveditorato ai Lavori Pubblici, nella città di Pompei ci si affida agli “umori” e/o alle performances dell’Assessore e dei “maggiordomi” di turno. Il sindaco D’ALESSIO, con un atto di giunta di assai dubbia legittimità e liceità, impegna circa 100.000,00 euro di fondi pubblici europei per realizzare una variante al progetto PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO – POR CAMPANIA 2000/2006 – Asse II – Misura 2.1., i cui lavori, stante al contratto di appalto, sarebbero già dovuti terminare il 30.10.2008. In un primo momento, tale intervento, non prevedeva la realizzazione di alcun manufatto edilizio da destinare a bar. Successivamente, in data 28.09.2008, il responsabile unico del procedimento comunicava alla direzione dei lavori l’intenzione dell’Amministrazione comunale di voler provvedere all’ampliamento ed alla delocalizzazione del nuovo bar, incaricandola nel contempo di redigere i relativi elaborati tecnici. La direzione dei lavori, in data 09.10.2008, trasmetteva gli elaborati relativi alla perizia tecnica di variante come richiesta localizzando la realizzazione del nuovo corpo di fabbrica da adibirsi a bar (Nuovo Bar) in una zona immediatamente a ridosso di quello che sarà il nuovo ingresso della Fonte Salutare. La Giunta comunale, con encomiabile solerzia, in data 15.10.2008, approvava la perizia di variante e di realizzazione di opere suppletive prevedendo un incremento dell’appalto per € 94.957,14 (pari al 9% del valore dell’intero appalto di €. 1.060.242,04). La legge in materia di lavori pubblici elenca tassativamente le tipologie delle varianti che la Stazione appaltante può introdurre rispetto alle indicazioni progettuali originarie (articolo 25, legge n. 109/1994). Le ragioni addotte a fondamento della variante adottata dall’Amministrazione non rientrano in alcuna di queste tipologie. E’ evidente, quindi, la violazione di legge anche nella procedura adottata per prevedere la delocalizzazione e l’ampliamento del Nuovo Bar. E’ pur vero che, nella città di Pompei, negli ultimi anni, concetti quali trasparenza, parsimonia, dialogo, confronto e partecipazione, per stare all’attualità, restano solo chimere, MA NOI DEL PDL VIGILEREMO AFFINCHE’ L’AZIONE AMMINISTRATIVA SIA IMPRONTATA A LEGALITA’ E NON A TUTELARE INTERESSI PRIVATI.