A cura della Redazione
Il Consiglio comunale di Pompei si è arricchito di due facce nuove. La prima è quella di Luigi Amitrano (foto), neo eletto, che subentra in Consiglio comunale al posto di Arturo Sorrentino, in base ad una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. La seconda è quella di Giorgio Arpaia, che lascia l’Udc per mantenersi fedele, come lui stesso ha spiegato, ad un atteggiamento di netta opposizione. Arpaia ha adombrato giochi di potere legati al cambio di casacca di sei consiglieri che facevano parte del Partito Democratico. E’ toccato al capogruppo Udc Giuseppe Tortora precisare che al momento non ci sono novità politiche in vista sugli equilibri di maggioranza per il semplice motivo che i sei (La Mura, Palomba, Marra, Visciano, Cirillo e Cipriano) hanno aderito alla costituente di centro ma non (o non ancora) all’Udc. Il dibattito di ieri è stato vivace ma anche a ruota libera, frenato a fatica dal presidente del consiglio, che ha sudato sette camicie per il rispetto del nuovo regolamento. Trattati complessivamente almeno quatto argomenti: il primo ha riguardato il saluto di benvenuto a Luigi Ametrano, che con i nuovi conteggi (broglio o semplice errore materiale l’argomento del dibattito) ha un voto in più rispetto a Sorrentino, il secondo è stato il commiato ad Arturo Sorrentino, che gli lascia il posto (Serrapica ha letto in aula la sua lettera), il terzo argomento è stato il commento politico della scelta di campo di Giorgio Arpaia, quarto ed ultimo argomento è stata la lettura di un documento da parte del giovane Maurizio Cipriano sulla politica dei parcheggi turistici nell’ottica di favorire il commercio locale. Un vecchio argomento che tocca il nervo sensibile degli operatori turistici. Allo stesso tempo, come ha spiegato il sindaco Claudio D’Alessio, di non facile soluzione perché comporta una variazione del disegno urbanistico con la sosta dei mezzi turistici lontani dagli Scavi archeologici e del Santuario di Pompei Lo scopo dichiarato è quello di fare l’interesse del commercio, obbligando turisti e pellegrini che arrivano numerosi a Pompei (complessivamente intorno ai cinque milioni) di attraversare tutta la città, prima di arrivare a destinazione, con la conseguenza di essere sottoposti ai richiami delle sirene che partono dalle vetrine dei negozi del centro. MARIO CARDONE