A cura della Redazione
E’ stato aggredito da un energumeno, nella città di Pompei, un vigilantes Aipa (la società che ha in appalto la gestione dei parcheggi). Il giovane controllore è stato preso a pugni da un uomo che evidentemente intendeva sottrarsi, con la violenza, al pagamento della tassa di parcheggio comunale. L’accertatore Aipa si è presentato con il volto tumefatto, in evidente stato di prostrazione psicologica, nella stazione dei carabinieri di Pompei, con lo scopo di informare del grave episodio gli uomini dell’Arma. Il giovane accertatore si è limitato a fornire la semplice notizia dell’accaduto ai militari della caserma di via Plinio, diretta dal maresciallo Canino, riservandosi di presentare in un secondo momento (dopo le cure mediche del caso) querela contro l’aggressore. Si è poi diretto al pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia per farsi medicare il volto sanguinante. Il grave episodio di violenza è accaduto questa mattina in pieno centro storico di Pompei. L’addetto al controllo dei tagliandi di parcheggio orario, che per ordinanza sindacale devono essere esposti sul cruscotto dell’automobile, al fine di dimostrare il pagamento del ticket di sosta oraria nelle strisce blu della città di Pompei, stava facendo solo il suo dovere, come ogni giorno. Vale a dire, controllare la presenza dello scontrino di pagamento di tassa oraria sul cruscotto delle automobili e, in caso negativo, elevare una multa conforme al regolamento di sosta della polizia municipale. Un’attività che incontra non pochi contrasti da parte degli utenti della strada e che molte volte porta gli operatori del parcheggio ad affrontare forti discussioni con i residenti ed i visitatori di Pompei. Fino ad oggi, però, nessuno si era spinto a tanto. Vale a dire alzare le mani sui vigilantes. Ora toccherà alle forze dell’ordine ed alla magistratura tutelare questo operatore che svolge, per quanto riguarda la ratifica di multe, attività similare a quella di un vigile urbano e, pertanto, deve essere adeguatamente protetto dallo Stato. MARIO CARDONE