A cura della Redazione
Una brillante operazione della Polizia di Pompei, comandata dal vice commissario Antonio Cristiano, ha consentito il sequestro di una discarica abusiva in località Ponte Nuovo, da tempo sotto monitoraggio da parte delle forze dell’ordine. La cosa più importante è che sono stati beccati due uomini, entrambi incensurati, in fragranza di reato. Vale a dire mentre depositavano i rifiuti. I due sono stati sorpresi dagli agenti della P.S. di Pompei mentre scaricavano da un autocarro Nissan parti di autovetture rottamate su un fondo incustodito. Interrogati dagli agenti della volante, i due hanno ammesso senza problemi di aver già sversato nei giorni precedenti rifiuti speciali con le stesse modalità. Gli accertamenti tecnici sulla natura e la pericolosità dei materiali, richiesti su istruzione del dirigente locale, sono stati operati dal personale Arpac di Napoli, che ha attestato la loro natura di rifiuti speciali non pericolosi. Il fondo messo sotto sequestro si trova in via Corsa (estrema periferia nord) di proprietà del padre del boss della camorra (in stato di detenzione) Ferdinando Cesarano. Per questo motivo gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza «Pompei» hanno denunciato un 49enne di Gragnano (A. V.) ed un 56enne di Castellammare di Stabia (B. G.). Il fondo agricolo e l’autocarro Nissan con tutto il carico sono stati sottoposti a sequestro penale mentre gli scaricatori abusivi “rei confessi” sono stati denunciati a piede libero per concorso in reato di raccolta non autorizzata (ed abbandono) di rifiuti speciali non pericolosi. Il fondo sotto sequestro riviene dalla proprietà del padre di un noto esponente di un clan camorristico della zona del mercato dei fiori di Pompei. Era stato confiscato nel 2006 con una sentenza del Tribunale di Torre Annunziata. Nel 2008, sempre gli agenti del commissariato “Pompei” avevano denunciato il vecchio proprietario per lo stesso reato. Allora, però, ci fu anche l’aggravante di scarico di rifiuti tossici. Il fondo fu sottoposto a sequestro ma, in un secondo momento, dopo la bonifica, dissequestrato. Sebbene il terreno sia stato sottoposto a confisca, il trasferimento del diritto di proprietà non è stato ancora perfezionato. Ne consegue che la responsabilità del suo utilizzo (si tratta di fondo di 7 mila metri quadrati, di cui mille adibiti a discarica abusiva) è ancora in capo all’originario titolare. La Polizia, al momento, data la situazione eccezionale che si è creata, non ha potuto designare un soggetto idoneo per l’affidamento in custodia giudiziale. MARIO CARDONE