A cura della Redazione
Venerdì, presso lAuditorium degli scavi archeologici di Pompei, ci sarà la presentazione alla stampa degli interventi di restauro dellantica conceria. Saranno presenti alla conferenza il sottosegretario ai Beni Culturali, Riccardo Villari, la soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro, il direttore del museo allaperto pompeiano, Antonio Varon,e oltre ad una delegazione di dirigenti dellUnione Nazionale Industrie Conciarie che hanno finanziato in due tranches il restauro dell´antica conceria pompeiana, che per la sua grandezza e le sue caratteristiche è unica al mondo. Allofficina era annessa la casa del gestore che da un graffito trovato nei pressi di una fontana dovrebbe essere M. Vesonius Primus. Nei pressi dellofficina scorreva il fiume Sarno, deviato a seguito delleruzione. Alcuni studiosi ritengono che una diramazione del fiume giungesse fino alla conceria. La concia delle pelli, insieme al lavaggio e tintura dei tessuti (specialmente della lana) erano le attività industriali più presenti nellantica Pompei. Facevano fronte alla richiesta locale di prodotti per labbigliamento (abiti, scarpe, borse, ecc.) ma venivano probabilmente esportati presso altre comunità. Le tecniche di lavorazione di queste antiche aziende manifatturiere sono state studiate dallIstituto di Cultura Francese e più specificatamente listituto Jean Bérard, con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, svolgendo qualche anno fa anche alcune sperimentazioni allinterno degli scavi.
MARIO CARDONE