A cura della Redazione
E’ franato un altro pezzo dello scrigno di tesori d’antichità degli scavi archeologici di Pompei. La notizia è stata diffusa nel pomeriggio di ieri dalla Soprintendente Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Teresa Elena Cinquantaquattro ha fatto sapere che durante i controlli di routine del parco archeologico è stata riscontrata la caduta di un pilastro del pergolato esterno della Casa di Ottavio Quartione (Regio II, Insula II), più comunemente conosciuta come casa di Loreio Tiburtino. E’ stato immediatamente informato dell’incidente il Tribunale di Torre Annunziata che a partire dal crollo della Schola Armaturarum ha aperto un’inchiesta per approfondire le natura della causa di questi cedimenti, sempre più frequenti da un anno a questa parte. Nel frattempo si attende la partenza dell’intervento a largo raggio per la messa in sicurezza (già finanziato dalla Comunità Europea con 105 milioni di euro) dell’area archeologica di epoca romana più nota e visitata al mondo. La Casa di Ottavio Quartione (un commerciante che probabilmente si era dato alla politica), erroneamente detta di Loreio Tiburtino, è una delle più belle di Pompei. Presenta due osterie sulla facciata esterna. E’ il giardino la caratteristica migliore, che rende rinomata tra le altre questa domus. E’ stato sistemato gradevolmente con le essenze originarie. Presentava un angolo di verde con piante di melograni e cotogni e godeva inoltre del decoro di specchi d´acqua, caratterizzati da due lunghe vasche a forma di T, con ambienti ispirati al mondo egiziano. L’ingresso della casa è munita di sedili. L´atrio é rettangolare con al centro l’impluvium. Dal suo fondo s´accede ad un piccolo peristilio quindi ad una loggia porticata che s´affaccia sul famoso giardino dove è caduto il pilastro. All´estremità occidentale della loggia porticata si apre una stanza con fini pitture di quarto stile con fondo bianco e giallo. E’ proprio nell´area verde, la più interessante della domus, che è stata riscontrata da un custode, ieri, la caduta di un pilastro che sorregge il pergolato esterno. Il restauro della casa di Ottavio Quartione risale al 1980. Il pilastro distrutto era a base quadrata, alto circa due metri e mezzo per 40 cm di lato, potrebbe essere stato scosso dalle condizioni di forte vento della giornata di ieri. Sta di fatto che il crollo, secondo il custode che ha redatto l’appunto sull’apposito registro delle ispezioni è intervenuto alle ore dodici. La colonna sarebbe letteralmente franata al suolo. Corre voce che sarebbero in pericolo di fare la stessa fine altri due pilastri che si trovano a poca distanza da quello che si è schiantato al suolo. Secondo la direzione della soprintendenza da due mesi gli uffici tecnici dell’Ente hanno avviato, con risorse interne, un cantiere diffuso nell’area archeologica. Sarebbe interessante conoscere i particolari di questi interventi per capire se risultano efficaci allo stato dell’arte dal momento che da un poco di tempo ogni acquazzone e raffica di vento arreca danno agli scavi di Pompei. MARIO CARDONE