A cura della Redazione
Si è chiuso il cerchio intorno alla banda che taglieggiava le prostitute di villa dei Misteri (in prossimità dell’ingresso degli scavi di Pompei). I carabinieri hanno arrestato e sottoposto a soggiorno obbligato il terzo uomo: si tratta di Enrico Esposito, trentacinquenne come gli altri due compari. Anche lui originario di Castellammare di Stabia, ma residente in collina: a Lettere. Le indagini dell’Arma, partite il 7 gennaio di quest’anno sotto la regia della Procura di Torre Annunziata, non si sono mai fermate. Si è non solo cercato di fare giustizia su un caso di criminalità organizzata nuovo per Pompei, ma anche di offrire tutela alle donne da marciapiede che, al di là delle considerazioni di decenza, non è umano che siano minacciate e maltrattate. All’epoca erano finiti in manette Francesco Donnarumma e Francesco Paolo Cammarota, accusati entrambi di estorsione aggravata e minacce ai danni delle frequentatrici dei marciapiedi di Pompei (la maggior parte rumene ed extracomunitarie). I due furono accusati dalle donne di aver preteso con minacce il pagamento giornaliero di “una tassa”: cento euro a notte per essere lasciate in pace ad esercitare liberamente il loro "mestiere" appartandosi con i clienti nelle aree periferiche di Villa dei Misteri. All’epoca dell’arresto, Donnarumma e Cammarota dichiararono (probabilmente per vantarsi) di essere all’ordine di un pezzo grosso del clan di Ponte Persica (area confinante tra Castellammare di Stabia e Pompei). I riscontri degli uomini comandati dal maresciallo capo Tommaso Canino, arricchiti di nuove testimonianze rilasciate dalle prostitute, che hanno messo i due delinquenti fermati in seri guai e fatto emergere l’identità del terzo della banda. Non era, come si voleva far credere, un componente autorevole di una cosca locale ma un cane sciolto come gli altri due, già messi sotto sorveglianza in attesa del processo. Nel frattempo, si è arricchito il dossier dei riscontri perché sono arrivate nuove prove a carico della banda. Si ère so così necessario, per la magistratura torrese, emettere una nuova ordinanza di custodia cautelare con arresto domiciliare contro Donnarumma e Cammarota. Misura che naturalmente è stata parallelamente estesa anche all’Esposito. MARIO CARDONE