A cura della Redazione
Scavi archeologici, a Pompei la cosa più importante è che partano al più presto le opere di restauro delle cinque domus insieme ai lavori pubblici di messa in sicurezza dei terrapieni di due antichi distretti (insula III e VIII), dove più urgente è l’emergenza a causa di infiltrazione di acqua derivante anche dai fondi agricoli confinanti. I lavori dovrebbero partire dopo l´espeltamento delle gare di appalto con regolamentazione europea, dietro stretta osservanza delle regole dettate da un protocollo di legalità che sarà sottoscritto formalmente giovedì prossimo presso la Prefettura di Napoli alla presenza di tre ministri (Interni, Beni Culturali e Coesione territoriale). Sarà presente, inoltre, il Prefetto di Napoli, alcuni alti dirigenti Mibac oltre, naturalmente, alla soprintendente archeologa di Napoli e Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro. Una volta esaurite le formalità di rito si dovrebbe insediare (a Pompei o a Napoli) una commissione di controllo e garanzia sulla regolarità e trasparenza degli appalti pubblici che riguardano i lavori di restauro negli scavi archeologici. Non è dato ancora sapere se i ciqnue super prefetti avranno una postazione di lavoro stabile a Pompei o arriveranno solo per controlli saltuari, dal momento che le loro funzioni di monitoraggio sono limitate alla regolarità delle gare ed alla qualità delle imprese che riceveranno gli incarichi d’appalto. In altri termini, saranno fatti accurati controlli per verificare che tra le società edili che usufruiranno dei fondi derivanti dai finanziamenti stanziati dalla Commissione Ue, siano escluse quelle sospette di collusione con la camorra. Bisogna precisare che, a parte il periodo di gestione commissariale che è sotto vaglio della magistratura, anche la precedente gestione Sanp (quella diretta da Guzzo, per intenderci) aveva fatto un buon lavoro sul piano del rispetto della legalità. Unico neo in quel periodo era la lentezza (dovuta a cautele procedurali) che determinò critiche per accantonamenti residui di fondi non spesi. Ora, in questo caso, alla presenza di specialisti nel conferimento degli appalti in forma legale si dovrebbe abbinare la legalità e lo snellimento dell’iter burocratico. Staremo a vedere se le promesse della vigilia saranno mantenute. Intanto, quel che interessa agli operatori di Pompei, è l’assicurazione da parte del direttore del parco archeologico che i turisti non riceveranno alcun disagio dallo svolgimento dei lavori, perché sarà curata la praticabilità delle strade (nello specifico la centrale via dell’Abbondanza) mentre non ci saranno pause nell’ingresso delle comitive di turisti italiane e straniere nel parco archeologico. MARIO CARDONE