A cura della Redazione
Sono veritiere le voci sulla pace fatta tra il consigliere comunale AdC, Luigi Amitrano, e la maggioranza che sostiene il sindaco Claudio D’Alessio? Pare proprio di sì, a sentire i soliti bene informati. L’assessore Annunziata, che lo rappresenta nella giunta amministrativa del comune di Pompei, non ha più presentato le annunciate dimissioni nelle mani del primo cittadino. Nel frattempo lo stesso D’Alessio prende tempo nel mettere in atto il rimpasto di deleghe ventilato durante l’estate. Alla fine, per essere chiari, a parte i “capricci” di Amitrano, che non ha ancora dato agli elettori pubbliche spiegazioni sulla motivazione delle sue assenze reiterate quando ci sono state le votazioni su fondamentali delibere, il rapporto politico nei politici di maggioranza viaggia apparentemente sui binari della più ampia tranquillità. Ritornando al giovane Amitrano, francamente le motivazioni che ha fornito per giustificare il suo recente comportamento politico, oggettivamente di duro contrasto, sono francamente risibili. Una volta parla di una cocente delusione che avrebbe subito riguardo all’alleanza politica con Avino, Tortora, Marra, Conforti e Malafronte nella costituzione della “casa dei moderati”, che puntava su un terzo assessorato, oltre a quelli già detenuti da Avino ed Annunziata; la volta successiva si è detto trascurato dal primo cittadino riguardo alle sue frequentazioni politiche. Cosa c´entra tutto questo? Altri tempi. La sua fortuna è che la sua “pausa collaborativa” è capitata in un periodo in cui il capo della maggioranza è probabilmente più conciliante di un tempo. Fino a qualche mese fa, per molto meno di un comportamento come quello tenuto del consigliere comunale Adc, il “reo” sarebbe finito sui manifesti con dichiarazioni “contro” rilasciate dai colleghi di maggioranza. Basta ricordare la vicenda esemplare di Antonio Tucci che, caso inedito, fu addirittura espulso dalla maggioranza e poi anche dal partito. Ora, al contrario, si viaggia in un’atmosfera di piena concordia evitando di inasprire i rapporti. Dobbiamo essere contenti o dobbiamo preoccuparci? MARIO CARDONE