A cura della Redazione
Domenica 7 dicembre, i botteghini d´ingresso degli scavi archeologici di Pompei hanno registrato 8.190 visitatori, circa 2.000 ticket staccati ad Ercolano. Il successo dell´iniziativa del Ministero dei Beni Culturali e per il Turismo, che ogni prima domenica del mese prevede l´accesso gratuito ai musei, mette ai primi posti (e non è una novità) gli Scavi di Pompei nella graduatoria nazionale redatta sull’affluenza dei visitatori nei luoghi statali della cultura nella giornata di domenica. Molte le famiglie e i residenti che, grazie alla novità dell’ingresso gratuito, che ritorna una volta ogni mese, sulla base del nuovo piano tariffario introdotto lo scorso luglio su tutto il territorio nazionale, hanno approfittato per recarsi agli Scavi. Si sono viste, nel parco archeologico di Pompei, numerose comitive di turisti avvisate in tempo dai tour operator che hanno fatto pubblicità a questa nuova promozione turistica. A Pompei per l’occasione è partita anche un’iniziativa che è stata ripresa dalla televisione nazionale. Dalle ore 9,15 alle 12,30 sono state aperte al pubblico, all’interno del parco archeologico, la Casa di Romolo e Remo e la Casa di Trittolemo, lungo la salita di Porta Marina. Un archeologo della Soprintendenza ha fatto eccezionalmente da cicerone per brevi visite guidate ai due edifici. Inoltre, per far conoscere, specialmente agli stessi abitanti della nuova Pompei, due monumenti archeologici (tra i tanti) che si trovano dentro al tessuto urbano moderno la Soprintendenza ha disposto per la prima volta di aprirli alle visite (con orario 9,15-12,30). Parliamo del Tempio del quartiere di via Sant’Abbondio e del santuario del Fondo Iozzino (ingresso da Via Pironti). Anche in questi siti gli archeologi della Soprintendenza sono stati a disposizione per brevi visite guidate. L’opportunità di visita di questi due monumenti archeologici mette in campo grosse opportunità turistiche finora inesplorate e mai prese in considerazione dalla classe dirigente e dagli operatori turistici locali. Come già abbiamo riportato in ripetute occasioni ci sono numerose costruzioni antiche (ville, opifici e templi) oltre le mura antiche (extra moenia) sul sottosuolo della Pompei moderna. Esiste presso il CED della Soprintendenza archeologica di Pompei una mappa dei “segni” di queste presenze che sono “emersi” in occasione di costruzioni o restauri di edifici privati e pubblici. E’ nota, per esempio, la presenza di una fullonica (lavanderia) sotto le Case Operaie, che il Santuario di Pompei (che ne è proprietario) dovrebbe rendere visitabili come segno di civile collaborazione. Un circuito turistico “archeologico” con visita guidata attraverso queste evidenze (ne sono almeno dieci a Pompei) avrebbe un grande valore culturale e darebbe ai commercianti locali una carta in più in termini di attrazione turistica. MARIO CARDONE Twitter: @marocardone2