A cura della Redazione

Estorsioni a nome "degli amici di Cercola". E' il reato contestato a undici persone, arrestate dagli agenti del Commissariato di Polizia di Ponticelli, in collaborazione con personale della Squadra Mobile partenopea e del Reparto Prevenzione Crimine Campania.

Le indagini, già nel 2015, portarono all'arresto di due persone: Salvatore Ottaiano, 37 anni, alias Me' Me', e Pietro Fusco, 48 anni, conosciuto come 'o sfarditiello

Da tali fermi è nata una inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoeltana, che ha accertato gli aspetti e le idealizzazioni del nuovo gruppo criminale capeggiato da Roberto D’Ambrosio.

I poliziotti hanno accertato che l’organizzazione criminale, oltre alle attività legate allo spaccio di sostanza stupefacente ed all’usura, imponeva a molti spacciatori, non legati all’egemonia criminale, a pagare delle quote ai vertici del nuovo sodalizio.  Le attività usurarie venivano supportate anche attraverso minacce, mentre la vendita di stupefacenti, oltre che al minuto, veniva anche eseguita all’ingrosso e fuori dal Comune di Napoli.

Le ordinanze di misure cautelari emesse oggi riguardano proprio D'Amborsio, 45 anni, ritenuto responsabile di estorsione e rapina, aggravete dal metodo mafioso; Carmine Aloia, pusher 31enne; Luigi Gitano, 31 anni, spacciatore; Valerio Rolletta, 33 anni. Tutti questi sono già detenuti in istituto penitenziario.

In carcere vanno Ciro Oliva, 41 anni; Rosario Rolletta, considerato dagli inquirenti a capo del nuovo gruppo criminale, accusato di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, rapina.

Ai domiciliari i pusher Davide Martinelli, 30 anni; Antonio Rolletta, 36 anni; Luigi Russo, 48 anni; Anna Alfuso, 32 anni, accusata di usura; e Luigi Sannino, 25 anni, ritenuto ai vertici con il D’Ambrosio.

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