A cura di Anna Casale

Al via la II edizione de “Izimbra Music Fest”, rassegna musicale dedicata alla World Music, alla scoperta, contaminazione e allo scambio delle culture popolari del Mediterraneo, la cui direzione artistica è affidata a Chiara Savelli e Marcello Squillante. Ad introdurre la serata Gianluigi Osteri, manager rappresentante della “Gabbianella club” che ha curato l’evento.

L’anfiteatro del “Museo del Parco Nazionale del Vesuvio” location scelta per la prima tappa di luglio, protagonisti gli “Ars Nova Napoli”, un gruppo di musicisti napoletani composto da sei elementi: Bruno Belardi, contrabbasso, Michelangelo Nusco, violino e mandolino, Marcello Squillante, voce, fisarmonica e chitarra, Vincenzo Racioppi, mandolino, charango, Antonino Anastasia, tamburi e percussioni, Gianluca Fusco, voce, organetto, chitarra e gaita. Dal 2009, anno della formazione, porta per le vie del mondo il suono dei canti popolari con innovazioni sonore e ritmiche libere da ogni qualsivoglia schema “preconfezionato”

La cultura popolare, aldilà di una connotazione geografica anche la più remota, incarna il più intimo e viscerale modo di essere e sentire di una popolazione.

Gli “Ars Nova Napoli”, con i loro ritmi e le loro voci, riescono a tirare fuori, da chiunque sia lì per ascoltarli, estasi viscerale che si tramuta in bisogno di sentire con tutto se stessi le vibrazioni che si effondono nell’aere.

Tutto questo ieri sera c’è stato. Pubblico in visibilio che già dai primi minuti di concerto ha abbandonato i gradoni ancora caldi dopo una giornata di sole rovente su cui erano seduti ad ha iniziato a muoversi in danze liberatorie.

Uno spettacolo nello spettacolo, da un lato le voci ed i suoni di strumenti dalle note “incandescenti”, dall’altro un coreografico pubblico danzante a ritmo di pizzica e tarantella.

La tradizione popolare è sinonimo di aggregazione, condivisione, di fusione del sacro col profano. Gli “Ars Nova Napoli” pur mantenendo una propria indipendenza ed identità sonora, riescono a far coesistere e coabitare in uno stesso momento le tradizionali sonorità del sud e dell’intero Mediterraneo, dalla pizzica pugliese al classico napoletano, dal canto siciliano al rebetiko greco.