A cura della Redazione

«Vergognoso e primitivo l’attacco sui social ordito dal Nuovo Centro Destra ai danni del sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano, e del vicesindaco, Pietro Orsinieri» (nella foto). Così esordisce Antonello Sannino, presidente del Comitato Arcigay Antinoo di Napoli nel suo comunicato in cui stigmatizza la posizione del partito politico di centrodestra di governo nazionale, che ha operato un’aggressione mediatica ai due dirigenti politici, in «pieno stile fascista», in quanto priva di contenuti politici concreti. Risulta, al contrario, incardinata sull’illazione e su deduzioni relative alla vita privata dei due personaggi pubblici.

Purtroppo dobbiamo precisare a Sannino che gli elementi di arretratezza che ha colto nella dichiarazione targata Ncd sono comuni e ahinoi frequenti nell’agone politico locale. Basti, per farla breve, ricordare un precedente dello stesso tipo (e con le stesse vittime) operato da un dirigente locale del Partito Democratico di Pompei. Il tutto per argomentare che la politica locale è a tutto tondo, purtroppo, incardinata su personalismi e riferimenti familistici.

A Pompei vale l’immagine del “politico positivo” con l’automobile che ingombra più del cervello e di certi altri attributi vantati che sono rimasti nel mistero.

Nel suo profilo, perbenismo e cultura lasciano spazio all’arroganza che è dote molto quotata al momento elettorale. Del resto, in un centro dove si persegue il potere per se stesso, tralasciando riferimenti ideali ed obiettivi da raggiungere, l’immagine è fondamentale all’affermazione nella lotta politica, mentre l’arma della calunnia è sempre pronta per sbaragliare l’avversario di turno.

Dispiace, poi, che soggetti che si muovono da anni su questo percorso non siano stati ancora fermati da chi dovrebbe imporre il rispetto concreto della legge. Ne deriva immancabilmente che molti si sono convinti a Pompei che la distruzione dell’immagine dell’avversario è la strada obbligata per affermarsi in politica.

Il fatto, poi, che il diverso orientamento sessuale – vero o presunto che sia – sia utilizzato ai giorni nostri in quel versante per delegittimare l’avversario politico di turno, fa parte delle convinzioni locali che non si cambiano con l’adesione ad una rete associativa diretta a contrastare la discriminazione di genere. In ogni caso, il cambiamento richiede tempi lunghi.

Un tempo giravano i pettegolezzi insieme alle barzellette e le chiacchiere dei bar e tra i corridoi istituzionali. Oggi vanno di moda Facebook e gli altri social network, ma il brodo è lo stesso. Sarà patetico, come giustamente afferma Antonello Sannino, ma l’evidenza dimostra che argomenti del genere risultano tutt’oggi vincenti.

In conclusione, siamo costretti ancora a precisare al presidente Arcigay di Napoli che la discriminazione basata sugli orientamenti sessuali non è elemento di distinzione di un singolo partito, ma caratterizza buona parte della cultura locale.

Riguardo alla nomina di Orsineri a vicesindaco, è vero che per i consensi che aveva ricevuto alle elezioni non era il più accreditato. Come abbiamo dichiarato a suo tempo Uliano aveva la prerogativa poliitica di scegliersi il vice dal quale si sentiva meglio garantito. I fatti hanno dimostrato che alla fine ha operato la scelta giusta perché, se non altro, Orsineri si è dimostrato appassionato, attivo ed un gran lavoratore. Sicuramente non è uno "scienziato", ma fa questa figura in mezzo a tanti colleghi.

 

Il post su Facebook del Nuovo Centrodestra di Pompei

Caro caporal maggiore Pietro Orsineri o, se preferisce, assessore al turismo del Comune di Pompei non riteniamo il tono usato nel rispondere ad una associazione di categoria consono al ruolo ed alla funzione che lei riveste. Le denunzie non si fanno solo dai carabinieri o dalla polizia di stato e lei che è uomo delle istituzioni lo sa bene. Anche un volantino pubblico è una denunzia e chi come lei è un pubblico ufficiale, ha il dovere di intervenire e non di redarguire. Inoltre poi non comprendiamo tanta superbia con chi le ha concesso di avere una fulminea quanto brillante carriera politica. Infatti, molti, ad oggi si chiedono per quali meriti e per quali capacità lei si trovi, da quasi un anno ininterrottamente, ad essere assessore ed anche vicesindaco della città di Pompei.

Nonostante i continui ed incessanti cambi di assessori lei è sempre lì al suo posto ed il suo compagno Nando Uliano non accenna a mandarla via nonostante gli evanescenti o meglio inesistenti risultati del suo operato amministrativo. Al contrario, del resto, ha creato non pochi imbarazzi al suo compagno Uliano con gli abusi edilizi commessi da suo padre che, quasi come se lei non lo frequentasse più, non sembrano essere di intralcio all'espletamento della sua funzione di amministratore. Insomma, caro caporale, ci illustri un po' le sue nascoste doti o capacità amministrative che, pur non consentendole una brillante carriera militare, le consentono di amministrare una città così importante come Pompei. Ricordi, infine, che lei non è legittimato neanche dal consenso popolare perché, se non ricordiamo male, da candidato ha raccolto un pessimo risultato (circa 50 preferenze ?). Meno arroganza e più rispetto degli altri.