A cura della Redazione

Non si può intendere il senso del documento politico messo in piazza da Luigi Ametrano, se non come l’avvio di un dibattito interno alla maggioranza.

Non si tratta dell’annuncio di adesione ad un programma politico perché il giovane consigliere comunale l’aveva già sposato, salvo abbandonare un anno dopo (nell’adesione al "golpe" sventato di settembre 2015).

Alla domanda se alla fine il consigliere della lista civica “Città Nuova” ha fatto o meno un passo dentro la maggioranza, si potrebbe rispondere che ha fatto semplicemente un passo a lato. In altre parole, Ametrano è rimasto dov’è dal momento che il “confronto serio e costruttivo” che lui annuncia è semplicemente il presupposto ideologico di ogni coerente consigliere di opposizione.

A questo punto scatta una legittima domanda: perché allora ha diffuso quel documento domenica scorsa? Semplice. Per dare una mano agli amici rimasti (o tornati) in maggioranza senza abbandonare, contestualmente, lo scanno d’opposizione almeno fino a quando non partirà l’operazione di riequilibrio nell’esecutivo cittadino, per la quale si vocifera la richiesta (da parte di alcuni della maggioranza) di “espulsione” di qualche personaggio eccellente, e il ridimensionamento di chi era stato determinante per “parare” il golpe di settembre.

Leggendo con attenzione, nel documento di Ametrano è scritto: «Il mio giudizio sull’operato dell’Amministrazione Uliano non può che essere negativo. Sono ancora tantissimi, se non la totalità, i punti programmatici disattesi!».

Segue poi un cahier de doleance (elenco delle lamentele) che riguarda esclusivamente il settore dei  lavori pubblici, mentre una "benevola amnesia" lo porta a tralasciare luminarie natalizie, ambiente, abusivismo, bancarelle e panchine, tanto per fare qualche esempio,

A questo punto, intuito l’obiettivo, è facile disegnare una strategia che nasce dal disagio (giusto o meno) di alcuni consiglieri della maggioranza Uliano a convivere insieme ad altri.

Disagio aumentato dal fatto che il sindaco boy scout non è oggettivamente provvisto di sufficienti doti di mediazione. Preferisce ricorrere a consiglieri di Palazzo, cosa che irrita i coinquilini ora più che mai che i nodi sono arrivati al pettine.

Prima di contarsi e chiarirsi all’interno della maggioranza, è partita una campagna acquisti per rafforzare le fila. Naturale che i primi, gli “amici che avevano condiviso da prima il programma elettorale” (appunto Ametrano, ed altri), possano ritornare nella sede originaria.

Ametrano, nel dilemma, ha preferito una decisione interlocutoria. Invece di passare in maggioranza ha annunciato che prima o poi potrebbe farlo. In quest’ottica si spiega anche l’approvazione del segretario cittadino UdC Beppe Benessere: «Condivido il suo pensiero».

Lo condividono (lui e i suoi amici) per il semplice motivo che lo hanno ispirato.  

twitter: @MarioCardone2

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