A cura della Redazione

Aumentano le tariffe d’ingresso nel Parco archeologico di Pompei e negli altri siti di sua competenza. Il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo ha annunciato che a partire dall'1 aprile 2018 entrerà in vigore il nuovo "listino". La nuove tariffe saranno, in sintesi, le seguenti: 15 euro per l’ingresso nel Parco archeologico di Pompei, a biglietto intero; 9 euro per l’ingresso con biglietto ridotto.

Il costo sarà comprensivo della visita a eventuali mostre ed esposizioni temporanee per le quali attualmente è previsto il pagamento del supplemento di 2 euro. Le tariffe di accesso agli altri siti di competenza del Parco archeologico di Pompei saranno invece: 7 euro (5,50 euro attualmente) per il biglietto intero integrato di visita ad Oplontis e Boscoreale mentre quello ridotto costerà 4 euro (2,75 euro attuali). E’ previsto, inoltre, un biglietto cumulativo di 18 euro (14 euro attualmente) per la visita dei tre siti vesuviani (Pompei, Oplontis, Boscoreale) a tariffa intera mentre la tariffa ridotta sarà di 10 euro (8 euro quella "vecchia").

Le tariffe di ingresso al sito archeologico di Pompei e relative riduzioni, attualmente in vigore (13 euro per il biglietto intero - pari a 11 euro più 2 euro di supplemento mostre) e 7,50 euro biglietto ridotto, resteranno invariate dal 27 novembre 2017 (data in cui chiuderanno i battenti le mostre attualmente in corso) al 31 marzo 2018.

I tour operators - che già prevedevano un ritocco delle tariffe d’ingresso agli Scavi di Pompei - hanno apprezzato la cautela del Ministero di diffondere la notizia con largo anticipo, in maniera tale da consentire la migliore gestione dei calcoli di previsione del costo dei nuovi pacchetti di visite turistiche, con dovuto anticipo rispetto all’apertura delle Borse Internazionali del Turismo per il 2018. Sulla stessa lunghezza d’onda l’associazione degli albergatori pompeiani (Adap). La sua presidente Rosita Matrone ha aggiunto esclusivamente  che sarebbe auspicabile una tariffa ridotta per i turisti italiani, che notoriamente hanno più degli altri (dei Paesi stranieri) risentito delle crisi economica.

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