A cura della Redazione

La prime analisi sullo scheletro del bambino, ritrovato presso le Terme Centrali dell'antica Pompei, sono già partite presso il laboratorio di ricerche applicate del PArco Archeologico. Si cercherà d’indagare sullo stato di salute della vittima per trarne conoscenze generali riguardanti soggetti della stessa età vissuti a Pompei all’epoca dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.. Gli specialisti sono partiti dalle analisi metriche, morfologiche e dei markers di stress scheletrici. Vale a dire dalle misurazioni delle ossa e dalle valutazioni di impronte muscolari sullo scheletro al fine di valutare eventuali tracce di attività fisiche (trasporto pesi, deambulazione, ecc.).

Incrociando la misura della lunghezza delle ossa con le analisi dello sviluppo dentario, si potrà conoscere l’età del bambino, che al ritrovamento è stata presunta tra i 7 e gli 8 anni. Altre informazioni riguarderanno eventuali patologie rilevabili dallo stato delle ossa. Solo successivamente sarà, forse, possibile conoscere il sesso del bambino. Nella seconda fase ci sarà l'analisi sul DNA, qualora si presenti in un buono stato della sua conservazione. L’ufficio stampa del Parco Archeologico di Pompei ha fatto sapere che lo scheletro è stato rinvenuto in tutte le sue componenti, ad eccezione di una porzione del torace destro, della mandibola e di parte degli arti superiori e di quelli inferiori mentre non sono state rilevate lesioni dovute ad eventuali precedenti ritrovamenti. 

«Le indagini sui resti della piccola vittima delle Terme Centrali - dichiara la responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate, Alberta Martellone - serviranno a ricostruire lo stato di salute degli abitanti di Pompei nel 79 d. C.. I risultati che ne deriveranno potranno fornire un nuovo contributo alla conoscenza della storia della città prima che l'evento eruttivo del 79 d. C.. la cristallizzasse».

La fase del rinvenimento dello scheletro ha visto sul campo, oltre all’antropologa, anche esperti vulcanologi e geologi, allo scopo di studiare le fasi stratigrafiche e le dinamiche del seppellimento del corpo. Le analisi del DNA saranno condotte a breve grazie alla collaborazione del dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche della Federico II.

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