A cura della Redazione

La Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Benzi organizza un pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Pompei  in occasione del 93° anniversario della nascita del suo fondatore. Venerdì 7 settembre sono attese oltre 500 persone dalle case famiglia, dalle comunità e semplici devoti del sacerdote dalla tonaca lisa per vivere un momento di spiritualità e fraternità. La giornata terminerà alle ore 16 con la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Pompei, Tommaso Caputo.

«Abbiamo deciso di recarci in pellegrinaggio al Santuario dedicato alla Vergine del Santo Rosario sulle orme di Don Oreste che ci invitava a recitare il Rosario in famiglia. Nel sud Italia abbiamo tante case famiglia e comunità. Intendiamo affidare tutte le opere della Comunità sotto il manto della Madonna ed invocare il patrocinio di San Giuseppe». E' quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII e successore di don Oreste Benzi.

«Don Benzi la corona del Rosario ha imparato a sgranarla fin dai primi anni di vita, sulle ginocchia della mamma - continua Ramonda -. Ne teneva una sempre in tasca, per estrarla un paio di volte al giorno ed affidare alla “Madre” il suo instancabile peregrinare tra i poveri, gli emarginati, quegli “umili” indicati da Maria come prediletti da Dio nello stupendo canto del Magnificat».

Don Benzi dedicò alla Madonna uno di suoi ultimi libri, "Il sì di Maria", un viaggio attraverso i venti misteri del Rosario, per aiutare a passare dalla semplice devozione ad una reale conversione.

Il Santuario di Pompei è uno dei più importanti e conosciuti santuari mariani in Italia e nel mondo. Il Vescovo Prelato, mons Tommaso Caputo, ha voluto la presenza della Comunità a Pompei in linea con il carisma del fondatore del Santuario, il Beato Bartolo Longo, che tanto si prodigò per l’infanzia abbandonata e i figli dei carcerati.

La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente a Pompei dal 2014 con la casa famiglia gestita dai coniugi Buonocore, originari di Vico Equense. In questi quattro anni sono stati accolti ragazze madri, bambini con disabilità grave, ragazzi con gravi problematiche familiari, ex carcerati, una persona accolta per essere sostenuta prima e dopo un delicato intervento al cuore, anziani. Da due anni è presente anche un’altra casa di fraternità e accoglienza. In essa vivono due bambini con gravi disabilità e vi sono state accolte madri con bambini, ragazze provenienti dalla tratta e donne con disagio sociale.

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