A cura della Redazione

Al Parco Archeologico di Pompei servono almeno altre 700 assunzioni di personale (tra custodi, restauratori ed operai). E' l’allarme lanciato da Antonio Pepe, che è stato in passato sindacalista aziendale mentre adesso è responsabile della Funzione Pubblica Mibac del sindacato Cisl. Non a caso la denuncia è arrivata il giorno successivo alla visita del ministro Bonisoli, con l’annuncio di maggiori risorse ed un programma di interventi per la tutela di Pompei Antica. Non basta. Si attende, a Pompei, di vedere che seguano i fatti concreti alle buone intenzioni, in un ambiente aziendale dove è nella tradizione consolidata vedere i figli prendere i posti dei genitori.

“A Pompei c’è carenza di personale in tutti i profili professionali, anche se risulta più evidente la mancanza dei custodi, dal momento che la Direzione del Parco Archeologico è costretta ad alternare la visita delle domus per mancanza di addetti”. Spiega Antonio Pepe, sottolineando l’impegno.di monitorare 24 ore su 24 un’area archeologica estesa 660.000 mq utilizzando mediamente 22 custodi per ogni turno di servizio. Impegno che si moltiplica nelle giornate di ingresso gratuito nel Parco, specie in occasione della prima domenica del mese, quando coincide con altre ricorrenze civili o religiose.

Se l’insufficienza del personale di vigilanza è quella che salta subito all’occhio del visitatore, che spesso non vede custodi in giro, in quanto impegnati a vigilare un’area vastissima (30 mila mq per custode), non meno importante risulta l’esigenza di assumere assistenti tecnici, restauratori e operai per i lavori di manutenzione ordinaria. Inoltre il conteggio di personale di custodia non tiene conto dei periodi di ferie o di assenze per malattie. In quei giorni le aree sotto controllo, già di grande estensione, vengono raddoppiate o triplicate mentre molti custodi, a causa dell’assenza di colleghi per svariati motivi, assumono responsabilità enormi rispetto ai normali parametri di lavoro ordinario.

Considerazioni oggettivamente valide quelle del sindacato, a cui bisogna aggiungere che, riguardo la tutela dei monumenti culturali, la tecnologia offre (oltre alla videosorveglianza) nuovi sussidi che aiutano a preservarli da intrusioni e/o atti di vandalismo. Inoltre nelle future assunzioni di personale sarà necessario richiedere migliori doti nell’accoglienza turistica.

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