A cura della Redazione

“Non è vero ma ci credo”. E’ il caso di far rientrare l’interpretazione di tanti (pompeiani e non) che vedono chissà quali presagi dietro al dondolio della corona che pende dalle mani della Vergine del Rosario che svetta sulla facciata del Santuario, dedicata alla devozione per la sua materna benevolenza.

Il motto di una famosa commedia fa parte a pieno titolo della cultura popolare partenopea, segnando lo spartiacque tra religione e superstizione. L’evidenza della natura degli accadimenti è indiscutibile, ciononostante una moltitudine di persone si ostina a proporre un’interpretazione significativa, come di presagio. È il terzo caso in sei mesi. Prodigio o fenomeno fisico di facile interpretazione? Ognuno a Pompei interpreta l’avvenimento a modo suo. I social fanno rimbalzare la notizia sull’universo telematico. Così è successo che l’intervento straordinario di ieri sera (23 ottobre) dei vigili del fuoco per mettere la corona del Rosario posta tra le mani della statua della Madonna di Pompei, ha richiamato una gran folla di curiosi e devoti. Ognuno di loro, come si è detto, ha dato all’episodio una sua interpretazione personale ma resta evidente il sottofondo di superstizione che si legge (anche sui social) nelle considerazioni di molti.

Le oscillazioni della corona erano già avvenute ad aprile e giugno scorsi. Fin dal primo momento la Chiesa di Pompei ha escluso possa trattarsi di un prodigio. Ora, dopo due interventi precedenti da parte dei pompieri, l’oscillazione del Rosario si è ripetuta di nuovo e i sostenitori del “miracolo” hanno ripreso i loro argomenti con più vigore fornendo mille diverse interpretazioni.

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