A cura della Redazione

In un orto sito alle spalle di un centro medico di Pompei, un gruppo di giovani sperimentano insieme ai loro coetanei, ospiti di una struttura riabilitativa locale, l’iniziativa di un percorso formativo nella coltivazione biologica su competenze legate alla coltivazione della terra. In quest’ottica sarà presentato - lunedì 11 marzo - “Piantiamo”, il progetto che vedrà protagonisti Marina Ferrara e Roberto Todisco (Associazione Fuori dal Seminato); Mirko Gallo (Associazione Le Tribù); Giovanna Gison, coordinatrice del Centro Medico Riabilitativo Pompei.

L’iniziativa nasce in sinergia tra l’associazione “Fuori dal Seminato”, che lavora nella promozione dell'agricoltura urbana per l’educazione e l’integrazione sociale, il Centro Medico Riabilitativo di Pompei che ospita l’iniziativa, l'associazione “Le Tribù” che si interessa del consumo critico, e l'associazione “Teseo”, che opera nel campo sanitario e della prevenzione.

Si tratta di un progetto finanziato con i fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese. Insieme alla coltivazione e gestione condivisa dell’orto sinergico, saranno avviati processi di trasformazione agroalimentare nella produzione artigianale di spezie e tisane, dalla piantumazione all'essiccazione, fino al confezionamento e alla distribuzione del prodotto alle famiglie del territorio.

Tutto il percorso produttivo e di formazione sociale sarà filmato allo scopo di produrre un cortometraggio che racconti l’esperienza portata avanti dai ragazzi dell’iniziativa “Piantiamo” e che sarà presentata alla prossima edizione di Moviemmece, il Cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture, organizzato a Napoli dall’Associazione “Fuori dal Seminato”.

“Il progetto “Piantiamo” si pone come sfida che intenda coniugare logiche apparentemente incompatibili come diversità, solidarietà e mercato - raccontano gli organizzatori - ma è una sfida che siamo determinati a raccogliere perché solo reinventando il concetto stesso di mercato delle merci e di mercato del lavoro potremo offrire un’opportunità di inclusione a tutti, nel rispetto delle unicità e delle differenze”.