A cura della Redazione

Le origini dell’Antica Pompei sono sempre oggetto di dibattito nella comunità scientifica. Se ne parla anche oggi sui social del Parco Archeologico di Pompei nel definire gli elementi preesistenti, risalenti alla prima metà del VI secolo a.C., del suo tessuto urbano, riguardo alla sua organizzazione urbanistica, riscontrabile in alcuni elementi fondanti, ancora evidenti nell’architettura romana precedente all’eruzione che ne fermò il respiro per 17 secoli. Essi sono costituiti dagli elementi strutturali, vale a dire i principali assi viari, l’organizzazione interna dei quartieri in isolati regolari, un primo abbozzo del percorso delle mura esterne della città, la fondazione dei primi santuari urbani ed extraurbani.

I dati raccolti di recente nel santuario extra moenia di Fondo Iozzino rappresentano una mappa delle popolazioni della prima Pompei, identificate sulla base dell’origine delle ceramiche deposte nelle manifestazioni liturgiche.

Esse erano formate nella maggior parte da piccoli servizi per libagioni offerte agli dei che, se nella struttura rimandano alle popolazione che risiedevano nella Valle del Sarno (come quelli del villaggio di Longola da cui si pensa siano provenuti i fondatori di Pompei), le iscrizioni sugli ex voto seguono invece una grafia tipica dell’Etruria meridionale.

La conclusione è che anche a Pompei, come per gran parte della Campania, si riscontra una compagine sociale mista di almeno tre componenti: una osco-sannita (che sarebbe quella originaria), una greca ed una terza etrusca. Tra le tre componenti, quella originaria (ma anche la meno conosciuta) è quella osca, riferita ad una popolazione indoeuropea di origine sannitica, appartenente al gruppo osco-umbro che parlava un idioma indoeuropeo del gruppo osco-umbro.

Dal V secolo a.C. questa popolazione fu inglobata dai Sanniti, stanziati più a nord. Fu un popolo di guerrieri che fu definitivamente sconfitto dopo le guerre sannitiche. Si insediarono inizialmente (I millennio a.C.) nell’entroterra del Golfo di Napoli, anche se testimonianze di lingua osca si hanno anche nella Calabria settentrionale. Tribù di osci popolavano fin dall’Età del Bronzo anche le zona dell’isola di Vivara. Quando i coloni greci approdarono sulle coste di Cuma trovarono sulla collina dell’acropoli un insediamento osco. Gli osci fondarono, oltre che Pompei, anche Ercolano, Alife ed Atella nel VI secolo a. C..