I poliziotti di Pompei hanno notificato in carcere l'accusa di reato per rapina aggravata all’iraniano Iman di 33 anni, che girava l'Italia rapinando i turisti fingendosi poliziotto.
Le indagini degli agenti del commissariato di Pompei hanno portato alla sua individuazione alla fine di una intensa e brillante attività di intelligence. L'operazione info-investigativa dei poliziotti, agli ordini del vicequestore Stefania Grasso, ha previsto diverse fasi articolate a partire dal 29 giugno, quando un turista coreano in visita agli Scavi di Pompei è stato derubato di 6mila euro, in contanti, da una persona che, in inglese si era qualificato come «police-man». Il coreano, a richiesta, aveva esibito le banconote che aveva nello zaino per dimostrare che non erano false. L'iraniano non si è lasciato scappare l’opportunità di fuggire con lo zaino, trascinandosi dietro, appeso all’automobile il povero coreano che ha riportato diverse frattura.
L’indagine partita dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza del Parco Archeologico è proseguita sui dati registrati dalla rete stradale ed autostradale campana che hanno fatto identificare l'auto utilizzata per la rapina. Individuato finalmente il delinquente residente a Castel Volturno, è stato scoperto che si trovava già in carcere in quanto arrestato a Venezia per una precedente rapina commessa a Roma.