A cura della Redazione

Il bello dell’Archeologia pompeiana è che ad ogni disvelamento dei misteri se ne aprono altri cento. E’ il caso dei cunicoli e dei canali sotterranei di Pompei di cui, finora, non è stata ancora disegnata una mappa completa considerato che, per le necessità vitali, non è mai stato indagato a fondo quali provenivano dai pozzi sotterranei e quali, invece, erano quelle piovane che scendono dal Vesuvio tramite canali scavati dagli Osci (i primi  abitanti dell’Area). Ora sono ripartite le attività d’indagine dei cunicoli e dei canali di drenaggio di acque dell’antica Pompei che attraversavano l’area del Foro, da Porta marina alla Villa Imperiale che daranno spunto ad approfondimenti sulla vita corrente della Città Antica.

Un comunicato del Parco Archeologico di Pompei annuncia i risultati parziali (in termini operativi) dell’attività del team di speleologi che dal  2018 opera nel suo sottosuolo sulla base della convenzione finalizzata alla ricognizione e allo studio del sistema di drenaggio delle acque piovane della città, a partire dal Foro Civile. Sono stati indagati 457 metri di percorso in collaborazione con gli speleologi dell’Associazione Cocceius che hanno affrontato professionalmente le difficoltà dell’impresa legate alla logistica delle strutture, materialmente irraggiungibili senza la dovuta attrezzatura e preparazione da parte degli operatori. Resta evidente il limite delle indagini di partenza che mancano di sistematicità. Le iniziative attuali sono (indirettamente) merito del GPP dal momento che gli ingenti finanziamenti “esterni al Parco” dei restauri della Città hanno consentito alla sua direzione di indirizzare maggiori risorse interne verso la ricerca scientifica. La recente esplorazione e analisi dettagliata del sistema di drenaggio ha comportato sia informazioni inedite sull’evoluzione dell’area fra il Foro Civile e Porta Marina, che identificare le criticità  dello scarico dei condotti al fine di migliorarlo nel rispetto dell’opera antica.

Una  prima fase del progetto si è conclusa a gennaio. Ne seguirà una seconda mirata  ri-funzionalizzazione di canali e cisterne per il drenaggio delle acque, di particolare importanza ai fini della tutela. E stata identificata una rete di cunicoli e canali che si dirama da una coppia di cisterne al di sotto del Foro correndo sotto via Marina e terminando vicino Villa Imperiale scaricando l’acqua piovana eccedente nel condotto di Via Marina fino all’esterno delle mura della Città Antica e fino al mare. Riguardo agli studi archeologici delle strutture ne è stata studiata la cronologia ipotizzando 3 fasi: una prima di  età Ellenistica (fine III - II sec. a.C.); la seconda di età tardo repubblicana (inizi/fine I sec. a.C.) e la terza fase, corrispondente all’ età Augustea ed imperiale (fine I sec. a.C. - 79 d.C.).

Il progetto di esplorazione dei cunicoli fa parte delle attività del Parco Archeologico di Pompei, finalizzate ad ampliare la conoscenza del sito, base imprescindibile di ogni intervento di monitoraggio e tutela dello stesso. – dichiara il Direttore Generale Massimo Osanna  – Questa prima, ma completa esplorazione del complesso sistema di canali sotterranei conferma il potenziale conoscitivo che il sottosuolo di Pompei conserva, e dimostra quanto ancora ci sia da indagare e studiare”.