A cura della Redazione

Sarà lo scontro tra la politica (e più specificamente quella riconducibile al Partito democratico pompeiano e le liste civiche collegate) e la dirigenza amministrativa del comune di Pompei a caratterizzare, probabilmente, non solo la campagna elettorale che si aprirà a breve in vista delle elezioni comunali, ma anche nel corso dell’amministrazione che seguirà negli anni successivi. La verità è che si è creato un solco incolmabile tra i due diversi ceti dirigenti di Pompei (quello politico e quello amministrativo) che se si è palesato nella polemica sulle formazioni delle commissioni giudicatrici nei concorsi pubblici, delineando nei fatti il “cigno nero” per il sindaco di Pompei in carica, Pietro Amitrano, decaduto, poco dopo, dalla carica, ma la crisi di rapporti istituzionali nelle circostanze anzidette ha radici antiche e complesse.

Sinteticamente, i politici accusano la dirigenza comunale di avere la responsabilità dell’insuccesso nell’attuazione del piano elettorale con cui era stato eletto Amitrano mentre, sul fronte opposto, la dirigenza del Comune di Pompei ha fatto rilevare l’intromissione della politica in campi e funzioni che sono di sua esclusiva pertinenza.  

L’asprezza del conflitto, destinato probabilmente a proseguire, ha registrato un ulteriore riscontro in questi ultimi giorni nella sanzione applicata dalla magistratura oplontina nei confronti di un consigliere comunale della maggioranza uscente, che era stato protagonista di un forte litigio con un dirigente del Comune nel mese di ottobre del 2019. Non sono noti i particolari della discussione né la forma legale assunta dalla sanzione giudiziaria (soggetta a ricorso), ma si evince l’asprezza del contrasto che ha superato evidentemente i limiti della dialettica formale per assumere le forme (tutte da chiarire) dello scontro personale.

E’ evidente che la situazione di tensione è aggravata dalle carenze di organico al Comune, dovute ai forti pensionamenti degli ultimi anni ma è anche risaputo oggettivamente che nell’ultimo ventennio Pompei non si è avvalsa di un ceto dirigente all’altezza del ruolo che riveste la città a livello internazionale.