A cura della Redazione

L’associazione degli operatori turistici pompeiani (presente specialmente nel ceto giovanile dei ristoratori) ha lanciato un question time per sapere cosa ne pensano i cittadini sul progetto della riapertura del Parco Archeologico di Pompei, prefigurato dalla sua dirigenza dopo un confronto istituzionale a livello locale (con Comune, Forze dell’Ordine e associazioni di categoria) prevedendo due fasi per la riapertura: la prima, sperimentale, della durata di due settimane prevede una passeggiata nella città antica senza alcuna visita specifica, e la seconda ipotizza anche la possibilità di visite di domus significative e maggiormente agibili dal punto di vista della sicurezza sanitaria, site lungo il percorso prestabilito.

E’ previsto nelle due fasi di riapertura l’ingresso unico agli Scavi da piazza Anfiteatro e l’uscita in Piazza Esedra da Porta Marina Inferiore.

La domanda rivolta agli operatori turistici di Pompei tende a sapere il loro parere a riguardo: se pensano che con un tour degli Scavi così organizzato sarà tagliato fuori il centro moderno di Pompei con conseguenze economiche negative per l’intera città, o se, al contrario, pensano che le attività collegate all’accoglienza turistica non saranno penalizzate da un tour concepito nella forma annunciata dal direttore generale Massimo Osanna.

Il 75,7 % degli intervistati ritiene che la scelta di Osanna taglierà fuori l’economia della città con conseguenze negative sulla sua economia, mentre il 24,3% è del parere opposto. A riguardo bisogna fare due considerazioni: la prima è che il turismo archeologico che riprenderà piede la prossima settimana a Pompei prevede flussi ancora ridotti perché saranno ancora limitati i movimenti a livello nazionale e del tutto vietati quelli a livello internazionale. La seconda è che il progetto presentato esprime il massimo sforzo possibile riguardo all’ingresso e all’uscita dagli Scavi di Pompei. In ogni caso è un dato apprezzabile (sia per la direzione degli Scavi Archeologici che per la società civile pompeiana) l’apertura al dialogo riguardo ai progetti per il futuro che potrà favorire lo sviluppo sostenibile del turismo a Pompei, coniugato alla crescita dell’economia.