A cura della Redazione

Dopo due mesi e mezzo di chiusura il Parco Archeologico di Pompei riapre con un itinerario unico e in piena sicurezza. Il percorso progettato va da Porta Anfiteatro a Piazza Esedra, nelle aree di verde a cielo aperto. Riaprono giardini, viridari e  peristili affrescati ma anche case mai aperte al pubblico, come l’elegante Domus di Cornelio Rufo che sul finire dell'Ottocento presentava nell'atrio un ricco arredo di sculture  e nella parte posteriore un peristilio scandito da eleganti colonne in stile dorico, che incorniciano un bel giardino con fontana.  

“Pompei Antica ha dimostrato di essere una città resiliente" - ha dichiarato il direttore generale, Massimo Osanna -. Insieme a lui l’Arcivescovo – Prelato Tommaso Caputo, il direttore generale del GPP Mauro Cipolletta e il commissario prefettizio Santi Giuffré.

“Pompei ha nei secoli dimostrato di risorgere sempre dalla cenere del Vesuvio, dai bombardamenti, dagli attacchi dei tombaroli ed ora anche dalla pandemia”: Ha dichiarato Osanna commentando come nonostante le circostanze avverse Pompei riesca a fronteggiare efficacemente le contrarietà e raggiungere mete importanti.

Il biglietto d’ingresso nella prima fase avrà un  prezzo agevolato di 5 euro (fino all’8 giugno). Al momento dell’acquisto on-line il visitatore sceglierà  la fascia oraria d’ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 40 persone per turno. La visita si svilupperà lungo un  percorso a senso unico, segnalato all’interno del sito. Prevede l’Anfiteatro, il giardino della Palestra grande e della casa di Giulia Felice, ma anche, attraverso la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, il quartiere dei teatri e al Foro triangolare.

Da via dell’Abbondanza, si potrà raggiungere il Foro con gli edifici pubblici e religiosi e risalire via Stabiana fino a via del Vesuvio per ammirare la casa di Leda e il cigno, la domus gli Amorini Dorati e le Terme centrali.  La rinnovata occasione di visita sosterrà il rilancio economico del territorio.

“Certo i milleseicento visitatori al giorno sono ben distanti dai quindicimila a cui eravamo abituati nelle giornate di gratuità delle visite al Parco Archeologico di Pompei” - ha spiegato Osanna, annunciando l’obiettivo per il 2020 di un milione e mezzo di visitatori anche se non sono prevedibili i tempi del ritorno del turismo internazionale.  “La riapertura di Pompei – ha dichiarato Osanna  – consentirà il riavvio delle attività turistiche, che daranno respiro a tante categorie che di cultura e turismo vivono”. 

Una nuova  scoperta di questi giorni avvenuta a Civita Giuliana, dove sono in corso ricerche del Parco Archeologico di Pompei insieme al Tribunale di Torre Annunziata, è stata considerata  di buon augurio.   Si tratta di un fiore bianco sul nero brillante della parete di un grande criptoportico. Un graffito su un muro, “Mummia” indica presumibilmente il nome di una bambina perché  è stato inciso all’altezza di un metro e trentanove centimetri nella villa suburbana a Nord fuori le mura degli Scavi. I carabinieri e il Parco  avevano prima portato, nel 2018, al ritrovamento di ambienti di servizio e  una stalla della tenuta dove è stato realizzato il calco di un cavallo di razza e poi altri due esemplari. La villa sotto studio da parte degli archeologi è appartenuta probabilmente ad un generale della famiglia dei Mummii, come sembra raccontare il nome graffito sul muro  dalla mano di bambina. Probabilmente parliamo della famiglia di Lucio Mummio, il distruttore di Corinto.