A cura della Redazione

“Quello che è accaduto alcuni mesi fa a Pompei riguardo al sindaco Pietro Amitrano è semplicemente vergognoso”. La frase lapidaria pronunciata da Marco Sarracino (segretario provinciale del Partito Democratico) esemplifica in modo efficace la situazione politica che si è determinata nel centro mariano alla vigilia del voto amministrativo, che attesta una volta per tutte le buone ragioni dell’ex sindaco di Pompei nel resistere ad indebite pressioni da parte dei suoi stessi alleati di partito, riguardanti la composizione delle commissioni di esami nei concorsi indetti al Comune di Pompei. 

Sarracino insieme alla capolista P.D. alle regionali Giordana Mobilio (intervenuta anche lei a sostegno della candidatura di Amitrano) rappresentano il volto nuovo del Partito Democratico in Campania che però coesiste con quello preesistente, in una sorta di schizzofrenia dimostrata dal comportamento contraddittorio di alcuni consiglieri regionali uscenti che, nonostante motivate ed oggettive riserve degli organi di partito, persistono nel sostenere pubblicamente il segretario cittadino del Partito Democratico di Pompei (che è ancora in sella) fornendogli un alibi nella partecipazione ai suoi comizi elettorali di questi ultimi giorni.

In ogni caso bisogna dire che, al di là dei risultati delle urne (quelli regionali e quelli comunali), ieri, 7 settembre, Pietro Amitrano la sua soddisfazione l’ha conseguita pienamente perché ha avuto la possibilità di fornire, in un contesto civile e partecipativo, l’evidenza oggettiva dei fatti e della sua buona fede, ed incassare l’approvazione e il consenso morale dei pompeiani per bene presenti alla manifestazione.

Nel contesto è arrivato a pennello l’intervento del candidato a sindaco Domenico Di Casola (che si presenta contro Lo Sapio con una pari forza elettorale di 7 liste civiche di sostegno, mentre Angelo Di Prisco partecipa col simbolo del M5S con una sola lista elettorale) che propone una staffetta ideale con Amitrano per quanto riguarda i valori e i principi ispiratori. Domenico Di Casola ha parlato nel suo intervento di aquile e di corvi rivolgendosi al suo diretto antagonista, chiedendo un incontro pubblico in cui confrontarsi sui programmi, guardandosi negli occhi.