A cura della Redazione

In un recente video postato in questi giorni sulla sua pagina di facebook, Alberto Robetti, leader della lista civica Alleanza per Pompei, risponde, seppur indirettamente, alla diretta di Carmine Lo Sapio, antagonista di Domenico di Casola (a capo di una coalizione di sette liste civiche) e di Angelo Di Prisco (candidato sindaco con la lista sotto il simbolo del Movimento Cinque Stelle).

Al di là degli argomenti all’origine della replica, l'ingegnere Alberto Robetti contesta all’avversario titolo, ruolo e competenza.

Robetti dà luogo a due considerazioni in merito al rapporto che lo lega al leader della sua stessa coalizione. La prima riguarda la solidarietà e la stima che esprime al candidato sindaco, Domenico Di Casola, destinato a diventare, se viene votato da più del 50% del corpo elettorale pompeiano, il sindaco di Pompei. “Il mio candidato sindaco è una persona degna di rappresentare questo Comune ed è una persona per bene” - ha dichiarato Robetti. Un’espressione del genere, per chi ha memoria politica, non ricorre spesso nelle valutazioni tra alleati nelle campagne elettorali pompeiane, di cui si conoscono i frequenti veleni tra “fratelli-coltelli”. Un’espressione del genere fa onore a Robetti perché tutti sanno che il personaggio (ex presidente del consiglio comunale) era stato fino a pochi giorni prima il rivale numero uno di Di Casola alla guida della coalizione. Ora invece Robetti si pone lealmente al suo fianco riconoscendone ruolo e carisma. Stessa cosa ha fatto, precedentemente, nei numerosi convegni elettorali in cui Robetti è stato visto al fianco di Di Casola in forma solidale e collaborativa.

Altra considerazione riguarda l’efficacia della sintesi politica tra le due anime all’interno della stessa coalizione. In questo modo la diversità, che poteva rappresentare un momento di difficoltà programmatica, si è trasformata in un punto di forza nonostante la diversa concezione della politica nazionale. I due massimi esponenti della coalizione, Di Casola e Robetti (nella foto) infatti parlano come se fossero una sola persona.