A cura della Redazione

Aggressione al carabiniere a Castellammare di Stabia, presi gli ultimi due componenti del branco.

I carabinieri della Sezione Operativa della locale Compagnia, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere - emesse dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica - hanno proceduto all'arresto di due pregiudicati stabiesi ritenuti responsabili dei reati di violenza aggravata a pubblico ufficiale e di lesioni personali pluriaggravate ai danni dell'appuntato scelto dei carabinieri, Giovanni Ballarò.

L'attività investigativa, coordinata dalla Procura opolontina e condotta senza sosta dai militari dell'Arma stabiese, si è avvalsa della meticolosa analisi delle immagini filmate con lo smartphone dal carabiniere vittima del pestaggio e di quelle estrapolate dal sistema di videosorveglianza di un esercizio commerciale ubicato nei pressi del luogo dell'aggressione, hanno consentito di identificare "con ragionevole certezza" - scrive il procuratore capo Nunzio Fragliasso - colui che aveva posto in essere l'azione più violenta ai danni dell'appunto scelto Giovanni Ballarò, avendo colpito quest'ultimo dapprima con pugni e calci e successivamente con uno sgabello in ferro al capo, facendolo stramazzare al suolo privo di sensi.

In manette anche l'ultimo dei sei aggressori che, dopo aver accompagnato sul luogo della rissa un altro dei responsabili con un motociclo, era sceso dallo stesso ed aveva preso ripetutamente a calci il militare anche quando questi era già a terra.

Allo stato, dunque, sono stati identificati ed arrestati tutti i componenti del gruppo di persone che nella notte tra il 31 luglio e  l'1 agosto scorsi, nel centro della città di Castellarnmare di Stabia, avevano posto in essere la brutale e violenta aggressione ai danni del carabiniere il quale, libero dal servizio, stava filmando, con il proprio smartphone, i soggetti coinvolti in una lite avvenuta poco prima per strada, al fine di acquisire gli elementi necessari alla loro successiva identificazione.

Al tennine delle formalità di rito, gli indagati sono stati associati alla casa circondariale di Napoli Poggioreale.