A cura della Redazione
Quale Torre a settembre? Quale Torre ritroveremo a settembre? Nel momento del congedo la domanda non è solo retorica, il rischio di una paralisi è sempre imminente. Succede ogni anno, il letargo della politica ci ha puntualmente fregato: tutto si ferma, grandi e piccoli progetti vengono rinviati all’autunno, che poi è il tempo delle polemiche, non dei fatti. Un circolo vizioso che per noi è insopportabile, andrebbe sfruttato ogni secondo e invece le pause superano per durata e intensità i periodi di attività, per nostra natura mai frenetici. Chiudiamo questa stagione nel nome della Zona Franca che non è solo il titolo di questa rubrica-diario, ma anche una delle ultime speranze alle quali aggrapparci. Non ci fidiamo più neppure delle approvazioni: colpa delle pessime esperienze vissute, certamente non della reputazione dei nostri amministratori. Vediamo allora l’effetto che fa diventare laboratorio, luogo di sperimentazione per un rilancio che attraverso i canali ordinari non arriverebbe mai. Riproviamoci, sfruttando le opportunità che la legge ci concede: la vocazione industriale è stata rinnegata dalla storia recente e sono falliti anche i tentativi di riesumarla. Per Pompei Tech World, l’iter verso la concessione dei contributi pubblici somiglia a un percorso di guerra, dove a noi torresi tocca sempre recitare la parte degli sconfitti. E di questo ci siamo un po’ stancati. Ecco, la stanchezza è l’altro nostro immenso limite. Lo sanno bene quanti, sempre più numerosi, si soffermano sul Muro di Torresette: la crisi di sfiducia è sempre lì, presente, galleggia tra la rassegnazione imposta dal quotidiano, la nostalgia del tempo che fu e l’entusiasmo estemporaneo per proposte dettate più dal cuore che dalla ragione. Siamo stanchi di lottare, di combattere. Siete stanchi soprattutto voi che a Torre vivete, confrontandovi ogni giorno con una realtà durissima da accettare. In fondo la posizione di chi ha scelto di andar via (oppure vi è stato costretto dalla necessità) è molto più comoda: osservare da lontano non costa fatica, perfino proporre alternative è meno difficile. Non sempre le soluzioni sono praticabili, e l’impossibilità accresce il divario tra Torre Annunziata e il resto del mondo. E questo chi vive altrove proprio non riesce ad accettarlo. Di questo parleremo nei prossimi giorni, quando la popolazione torrese improvvisamente raddoppierà. Ma non litighiamo pure tra di noi. Il Grande Nemico non aspetta altro. Per ora buone vacanze. MASSIMO CORCIONE DIRETTORE SKY SPORT