A cura della Redazione
Più che a un valzer somiglia a una quadriglia, balli di un tempo lontanissimo che servivano a movimentare una vita senza tivù e con pochi divertimenti. Sarà perché qui a Torre di occasioni per divertirsi la vita ne offre davvero poche, ma queste coreografie con continui cambiamenti di fronte sono sempre molto in voga. Personalmente non mi divertono, ma non riuscirei neppure a scandalizzarmi se fossero davvero dettati dall’interesse generale più che da trattative individuali condotte sulla testa di chi ha votato dei propri rappresentanti in nome di un ideale politico. La vita in consiglio comunale non è mai stata così movimentata, parlare di ribaltoni è molto riduttivo, non dà l’idea esatta delle trasformazioni che costantemente mutano il quadro. Esiste un salto tra la maggioranza qual era al momento dell’elezione di Giosuè Starita a sindaco e quella che oggi forma la Giunta comunale. Non c’è nessuna logica che soccorra nella ricerca di una spiegazione, inutile sforzarsi. Io aspetto i risultati, in fondo interessano solo quelli, tutto il resto altrimenti si riduce a folklore che fa piangere, altro che ridere. Curioso che l’evoluzione del post-elezioni coincida con una nuova maxioperazione contro i clan camorristici, curioso perché allunga le distanze tra la politica e la vita reale. L’operazione pulizia ormai in atto da mesi avrebbe dovuto determinare un’unione di intenti per riavviare attività che la camorra per anni ha paralizzato, impedendo ogni forma di sviluppo. Invece tra balletti e nuove fratture non andiamo avanti. Rinunciare ora a operare, ora che si può, è come vedere cadere l’alibi dietro il quale tutti noi (e non solo gli amministratori pubblici) per anni ci eravamo nascosti. Eppure le notizie buone qualche volte arrivano: lunedì il supplemento economico della Repubblica ha raccontato quanto la Novartis creda nelle potenzialità dello stabilimento di Torre Annunziata: nuovi investimenti potenzieranno la ricerca in un polo farmaceutico che ormai ha radici profonde che affondano nei tempi della Lepetit. 12 milioni di euro finanzieranno la produzione di un nuovo farmaco contro l’ipertensione. Utilissimo a noi che spesso vediamo salire la nostra pressione a causa di cose che non vanno come vorremmo. Meglio una pillola che un giro di ballo. MASSIMO CORCIONE