A cura della Redazione
La storia non dovrebbe avere un prezzo. Settemilacinquecento euro è stato invece il prezzo fissato per poter riabbinare il marchio A.C. Savoia 1908 alla squadra che sta dominando il campionato di Promozione. Si ripete quanto è già accaduto a Firenze per la Fiorentina e a Napoli per la S.S.C. Napoli, brand che hanno ridato continuità a romanzi interrotti da fallimenti più o meno ignominiosi. Quello dell’A.C. Savoia ancora grida vendetta, la fantastica avventura della serie B, della sfida alla pari con il Napoli si concluse drammaticamente in tribunale poco dopo. L’illusione finì sommersa dal peso di figuracce che ancora tutti ricordano: la festa per la presentazione di una squadra che nessuno vide poi in campo, la cartastraccia esibita come inverosimile garanzia per debiti che spuntavano da ogni parte d’Italia, la vergogna per assegni prima emessi e poi denunciati come rubati. Tutto il più classico repertorio truffaldino accompagnò l’uscita di scena di un club che resta tra i più antichi del calcio italiano. Riuscimmo a riemergere da quel mare di fango, prima di finire di nuovo sprofondati nel poco onorevole ritiro dal campionato di Eccellenza. Ora le storie si riannodano, senza cancellare il bello che in mezzo comunque c’è stato: l’anno dell’ultima promozione, con lo stadio pieno anche tra i dilettanti. Stiamo assistendo a una piacevole replica, collocarla sotto l’antica denominazione (anche se diventerà ufficiale solo il prossimo anno) aumenta il fascino dell’impresa. E per questo non c’è davvero prezzo. MASSIMO CORCIONE DIRETTORE SKY SPORT 24 (Dal settimanale TorreSette del 25 febbraio 2011)