A cura della Redazione
Questa è la storia di due italiani come noi, con storie molto simili alle nostre, con una voglia di fare che noi spesso dirottiamo verso gli obiettivi più facili. Davide e Italia no, hanno scelto di puntare sul sogno di una vita, hanno deciso che sognare e basta non serve, senza che ci sia la possibilità di realizzarli i sogni. Hanno mollato tutto, lavoro certo compreso, per andare ad aprire un ristorante italiano in Francia. Hanno scelto Avignone, la città dei Papi, ma questo, e solo questo, è stato un caso nella loro avventura. Lei grafica con ottime prospettive di carriera, lui con esperienza in tv tale da garantirgli possibilità di cambiare o progredire. Lei con un innamoramento per la cucina che preesisteva alla mania innescata dalle cento trasmissioni su cuochi e aspiranti tali, lui con la voglia di provarsi in un mestiere totalmente diverso da quello per il quale aveva pure faticato tantissimo: disegnare interni, ma non interni qualsiasi: interni di luoghi di piacere, e il ristorante lo è prima di tutti. Mollare e partire non è stato semplice, certe imprese vanno preparate con tanto di allenamenti. Al computer graphic per Davide, in cucina con un grande trainer per Italia. Mesi, anzi anni, occupando tutto lo spazio (poco) che l’originario lavoro lasciava libero per cercare l’occasione giusta. È arrivata quando la lotta con la burocrazia italiana stava per mietere altre due vittime. Un viaggio in Provenza fece loro conoscere il proprio futuro. Abili loro a leggerlo attraverso una lente un po’ deformante: un locale per niente messo bene, una cucina all’opposto di quella, perfetta, nella quale Italia si era allenata, ai loro occhi apparvero già trasformati, così come sono ora. Italie-là-bas è il nuovo nome, coniato dopo un concorso di idee al quale erano stati chiamati a partecipare tutti gli amici, diventati complici in questa avventura che solo loro due avevano avuto il coraggio di trasformare in realtà. Cucina atipica si legge sul menu, e di atipico c’è solo la fortissima volontà di innovare anche nella tradizione. Così la parmigiana è stata avvolta in una crosta, il limoncello è diventato ingrediente di un fantastico parfait e l’interno delle melanzane s’è tramutato in un caviar di aubergines, sottofondo di un carpaccio di tonno. È stato subito successo, con la benedizione di tutti i ristoratori di Avignone, che verso gli italiens hanno subito sentito un’attrazione più che una astiosa rivalità. L’invidia è tutta di chi non ha neppure provato a realizzare uno dei propri sogni. Noi compresi. Applausi a Davide e Italia. MASSIMO CORCIONE