A cura della Redazione
Fatti e non parole: Renzi ha giustificato così la strana dimenticanza nel suo discorso per la fiducia al Governo. Forse per la prima volta nella storia repubblicana l’espressione questione meridionale non è stata mai usata, ma è presto per interpretare anche questo come un segno di discontinuità con il passato. Un passato che per il Sud è stata una collezione di illusioni e, soprattutto, delusioni. Nonostante le belle parole usate (per propositi e progetti) dai presidenti che di volta in volta chiedevano il voto alle assemblee parlamentari. Ma il Meridione non può attendere, non può consentirsi neppure periodi di acclimatamento per chi dovrà decidere i suoi destini. Occorre agire presto e subito. Dei provvedimenti già annunciati produrranno benefici anche al di sotto della linea ideale che separa le due Italie: il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione darà ossigeno anche alle imprese meridionali impegnate nei lavori per gli enti locali; così il recupero del patrimonio edilizio scolastico riguarderà pure le nostre scuole, le più malmesse in assoluto, e anche questa sarà occasione per dare lavoro. Ma resta tutto il resto: per esempio un’economia da organizzare, istituti come la zona franca urbana da riempire di contenuti che vadano al di là delle forme. Qualcuno che conosca il territorio avrebbe aiutato, questo neppure Renzi potrebbe mai negarlo, ma non ci vorrà molto tempo per verificare se avrà avuto davvero ragione. Basteranno il siciliano Alfano e la calabrese Lanzetta a spiegare al premier il contesto ambientale che da sempre ha frenato ambizioni e realizzazioni? Il ruolo di Alfano, a capo del ministero dell’Interno, sarà cruciale: tutto passa per la lotta alla criminalità, le mafie sono il vero ostacolo a ogni forma di sviluppo. Dallo scandalo della Terra dei Fuochi alle discariche che ci appestano, fino al racket e alla microcriminalità, a stringere il cappio intorno al collo c’è sempre la stessa mano. Ma per vincere la guerra il luogo di nascita del ministro conta poco, occorrono volontà e mezzi. E questi potrà fornirli al Viminale solo il capo del Governo, orientando la barra in una navigazione che non s’annuncia tranquillissima. Farà tutto questo, per il Sud e per il Paese intero, il governo Renzi? Non è che abbia molte alternative: o si fa o si affonda, tutti insieme disperatamente. MASSIMO CORCIONE