A cura della Redazione
Il duello tra Del Gaudio e Starita potevamo risparmiarcelo. Ho troppo rispetto per entrambi per cadere nella trappola della grande divisione tra guelfi e ghibellini. Tutto Ë nato dalla polemica innescata dallíesposto presentato al procuratore della Repubblica da Michele e dalla risposta piccata spedita da GiosuË. Il primo sollecitava un intervento dei magistrati sulla base di qualche dubbio di connivenza camorristica evidenziato dalla Prefettura dopo líispezione della Commissione díaccesso, il sindaco replicava che dubbi la relazione non ne ha lasciati. Il riassunto Ë sommario, ma fedele. Se li chiamo per nome, Ë per antica frequentazione: li conosco, ci conosciamo da sempre, abbiamo frequentato le stesse scuole, spesso abbiamo avuto gli stessi maestri. Dichiaro pubblicamente la mia stima per entrambi. Ricordo perfettamente le angherie subite da Del Gaudio quando, da giudice, portÚ in tribunale il potente presidente della Regione Liguria, Teardo. Tangentopoli non era ancora deflagrata, ma la corruzione gi‡ imperava. Qualcuno, al Ministero, non perdonÚ a Michi di aver condotto quellíinchiesta e, ben prima che la parola mobbing avesse cittadinanza nelle cronache, furono chiare le ritorsioni nei suoi confronti. Gli hanno condizionato la vita, non solo professionale. E lo Stato qualcosa gli deve per quello che ha dato e per quello che continua a insegnare. Ricordo anche gli inizi di GiosuË, la sua passione per la politica, i mille discorsi su quello che avrebbe potuto essere e su quello che Torre Annunziata era; lessi la sua elezione come un segno di ringiovanimento della nostra politica locale. E non credo che il mancato cambiamento della citt‡ sia ascrivibile solo a lui. Eí stato il primo cittadino, ma non líunico. Ha subito il condizionamento ambientale che qui sembra frenare tutto, anche il traffico? Vorrei che fosse lui a dircelo, anche se ñ cosÏ, di pancia ñ non riesco proprio a immaginarmelo dalla parte del Male. Ecco quello che penso di loro, da amico. Avrei voluto, e non solo per amicizia, che i due avessero collaborato, che fossero dallo stesso lato del tavolo. Michele Ë un idealista, concepisce grandi disegni; GiosuË ha spirito pratico, ma anche solida preparazione teorica. Insieme avrebbero formato una fortissima coppia. Invece, eccoli contrapposti nella pi˘ inutile delle guerre. Ripeto qui quello che a Michi del Gaudio ho gi‡ scritto via mail: partendo dalla certezza che nessuna illegalit‡ vada tollerata, credo che unicamente una reale e cosciente mobilitazione popolare possa contribuire a liberare Torre Annunziata. La citt‡ va amministrata (bene), non commissariata. Solo cosÏ il Male verr‡ schiacciato. MASSIMO CORCIONE