A cura della Redazione

Ad Afragola, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno localizzato e tratto in arresto il latitante Giuseppe Monfregolo, 31enne, destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della locale DDA. 

Il latitante, considerato al vertice del gruppo camorristico detto della “167 di Arzano”, promanazione del clan Amato-Pagano di Napoli ed egemone nel comune di Arzano e in quelli limitrofi, è ritenuto responsabile di estorsioni aggravate dal metodo mafioso commesse nei confronti di esercenti arzanesi tra il 2015 e il 2017.

L’articolata attività investigativa, coordinata dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli, dai Sostituti Procuratori Vincenza Marra e Maria Sepe, della DDA di Napoli, e condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna, ha consentito di localizzare il luogo dove il latitante aveva trovato rifugio, ad Afragola.

L’intervento è stato portato a termine nel tardo pomeriggio di ieri quando gli investigatori avevano ormai la certezza della sua presenza all’interno di un’abitazione sita nel centro abitato, dove il è stato trovato in compagnia di una 42enne, poi denunciata in stato di libertà perché avrebbe favorito la sua latitanza.

Giuseppe Monfregolo era ricercato dal novembre 2017, quando si sottrasse all’esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla DDA, in quanto ritenuto responsabile di un’estorsione ai danni di un imprenditore in nome e per conto del gruppo camorristico della “167 di Arzano”, di cui Monfregolo è ritenuto a capo. 

Il latitante si sottraeva inoltre a un secondo provvedimento, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della locale DDA nel marzo 2018, per varie estorsioni commesse da nei confronti di imprenditori e commercianti di Arzano, sempre a favore del gruppo camorristico della “167 di Arzano”.

L’arrestato è stato tradotto nel Centro Penitenziario Napoli-Secondigliano dove è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.