A cura della Redazione

Sono 180 i cani ospitati presso il Rifugio "Giordano Bruno", gestito dalla Associazione Protezione Animali SPES Onlus di Succivo (Caserta) che nei giorni scorsi sono stati trasferiti presso il canile Società Agricola La Natura (foto) di Marcianise, che si è aggiudicato la gara indetta dal comune di Arzano.

Ma su questa gara si è scatenata una tempesta a causa delle irregolarità contenuto nel bando di assegnazione del servizio. Il mondo animalista, e soprattutto le associazioni a difesa del cane, sono in fermento e minacciano denunce e ricorsi.

Tutto nasce da un vizio di procedura, vietata espressamente da una legge regionale della Campania (n. 3 del 2019), e in prima istanza dalla stessa Costituzione italiana, in cui si afferma che «la Legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Il problema di fondo risiede nell'obiezione mossa dalla stessa associazione SPES, e cioè che non è possibile garantire adeguata assistenza ai cani abbassando i prezzi necessari per assicurare loro un altrettanto consono livello di benessere

«Nei canili deve essere garantito il benessere minimo agli animali custoditi - dice la presidente della SPES Onlus, Carina Di Nola -. Da approfonditi studi di settore si è certificato qual è il costo giornaliero per i cani a seconda della loro taglia. Questo, con i controlli più stringenti voluti dal legislatore, dovrebbe eliminare le condizioni squallide di molti canili in Campania. Il comune di Arzano, chiedendo il ribasso ai concorrenti, non ha rispettato la legge. Il ribasso è stato fatto e la gara aggiudicata, ma il nuovo gestore non potrà mai garantire il benessere degli animali ospitati in virtù del fatto che la stessa legge ha aumentato i servizi e le spese per assicurare agli animali quel benessere!».

In sostanza, il messaggio lanciato è: “Come si garantiscono servizi migliori se costano di meno? Come si può aver cura dei cani se la spesa per mantenerli si riduce?”.

Interrogativi che hanno portato l'Associazione a scrivere anche all'Avvocatura della Regione Campania che avrebbe avvertito il Comune del Napoletano dell'irregolarità del bando e, di conseguenza, della relativa aggiudicazione del servizio. «Nessun organo coinvolto nell’aggiudicazione della gara ha tenuto conto dei numerosi avvisi giunti sia dell’Associazione Nazionale dei Gestori Strutture di Ricezione degli Animali Domestici sia della Regione Campania e delle note dell’Avvocatura della stessa Regione - spiega ancora Di Nola -. Qual è il motivo? Perché si è continuato nell’aggiudicazione della gara?».

L'Associazione ha visto schierarsi al suo fianco anche la LAV (la Lega Anti Vivisezione), oltre ad una moltitudine di semplici cittadini che hanno commentato su Facebook la vicenda.

Nei giorni scorsi, la presidente di SPES, Carina Di Nola, ha incontrato la sindaca di Arzano, Vincenza Aruta, e l'assessore Ernesto Pollice, ma la situazione non è cambiata. Infatti nei giorni scorsi circa 180 cani sono stati prelevati dal Rifugio “Giordano Bruno”, interrompendo un rapporto che durava da oltre 20 anni con il comune di Arzano, per essere trasferiti nel canile Società Agricola La Natura che si è aggiudicato la gara.