A cura della Redazione

Associaizone a delinquere, truffa, falsità ideologica commessa da privati in atti pubblici, esercizio abusivo dell'attività finanzieria, riciclaggio ed auto-riciclaggio. E' la sfilza di accuse mosse dalla Procura di Napoli Nord nei confronti di diversi soggetti raggiunti da una misura cautelare e dal sequestro di beni eseguiti dai finanzieri del Gruppo di Aversa e dal GICO del Nucleo di Polizia Economico.Finanziaria di Napoli.

Gli indagati avrebbero costituito un sodalizio teso a mettere in atto ingenti truffe ai danni di un istituto di credito internazionale, consistite nell'indebito ottenimento di mutui ipotecari per l'acquisto di immobili e finanziamenti per operazioni di ristrutturazione, attraverso una serie di artifici e raggiri - tra cui documentazioni reddituali false e operazione finanziarie simulate - finalizzati ad indurre in errore la banca circa la sussistenza dei requisiti per elargire i prestiti. Tra gli indagati figurano anche un promotore finanzierio ed un dipendente dell'istituto di credito erogatore, poi licenziato.

Nell'arco di due anni, il gruppo è riuscito a ottenere finanziamenti per circa 1,7 milioni di euro.

Gli importi ottenuti indebitamente venivano poi "ripuliti" mediante operazioni finanzierie prive di qualsivoglia ragione economica. Il denaro così "occultato" era poi reinvestito in attività economiche intestate a prestanome, in modo tale che non si pitesse risalire ai sodali.

Nei confronti del promotore dell'organizzazione è stato disposto il carcere, altri due soggetti sono finiti ai domiciliari, l'intermediario finanziario compiacente invece è stato interdetto temporaneamente dall'esercizio della professione.

Altre 21 persone sono indagate a piede libro. Sequestrati beni, complessivamente, per oltre 2 milioni di euro.