A cura della Redazione

Approvata all’unanimità, dal Plenum del CSM, la delibera di dimissioni del Presidente del Tribunale di Nocera Inferiore, Sergio Robustella, che dal prossimo 1 luglio andrà in pensione un anno prima della scadenza naturale del suo incarico, a 69 anni invece che a 70.

Per il togato napoletano Michele Ciambellini “si tratta ancora una volta di dimissioni premature di un bravo e valente Presidente di Tribunale. È ora di porre maggiore attenzione alle grandissime difficoltà che oggi esistono nella gestione dei Tribunali italiani, come evidenziato pubblicamente dallo stesso presidente Robustella, in più occasioni” .

Gli fa eco il collega Antonio D’Amato, per il quale le dimissioni del Presidente Robustella “non sono certo una sorpresa”. “Un magistrato di alto profilo professionale, costretto a lasciare, dimettendosi un anno prima dall’incarico assunto tre anni fa con grande entusiasmo, perché si è trovato a fare i conti con la grave e drammatica realtà dell’Ufficio di Nocera Inferiore, caratterizzato dalla cronica insufficienza di personale amministrativo e di giudici di pace. Si tratta di un Tribunale che ha giurisdizione sull’area nocerino-sarnese, caratterizzata non solo dalla presenza di radicate organizzazioni camorriste, ma anche da importanti insediamenti industriali che hanno significative ricadute sulla giurisdizione in materia di tutela dei diritti dei lavoratori, del credito e della salubrità ambientale: tematiche delicate e importanti che necessitano di un tribunale in grado di dare una rapida risposta di giustizia sul territorio. Tribunale che il Presidente Robustella ha dovuto gestire con scoperture rilevantissime: su 18 giudici di pace - rileva D'Amato - previsti in pianta organica, ben 8 vacanze: operano solo 10 giudici di pace e su 13 unità di personale amministrativo, ne sono in servizio solo 5. Queste dimissioni, che seguono le ripetute denunce della grande sofferenza della realtà giudiziaria da lui presieduta, rimaste inascoltate dalle Istituzioni, e i numerosi appelli di potenziare i suoi uffici, rimasti lettera morta, costituiscono una sconfitta, non solo per lui, ma per tutti i magistrati italiani. Urge una risposta decisiva al problema dell’organizzazione degli Uffici giudiziari - conclude il membro togato del CSM - e urge richiamare il legislatore su questa grave situazione affinché queste dimissioni possano diventare il motore di un cambiamento necessario e non più rinviabile sul tema delle risorse umane e materiali da destinare all’organizzazione giudiziaria”.

Per il togato napoletano Mario Suriano, le dimissioni anticipate del Presidente Robustella “segnalano una situazione di grandissimo arretrato che deriva da un problema di sottodimensionamento delle piante organiche. La Terza commissione, da me presieduta, ha coperto tutti i posti vacanti con i magistrati, ma la pianta organica non è adeguata al flusso di affari dovuto all’accorpamento delle sedi soppresse al Tribunale di Nocera Inferiore; si tratta di un problema da affrontare con l’ampliamento della pianta organica”.