A cura della Redazione

Venerdì scorso, uno yacht Pershing di 20 metri di lunghezza ha preso fuoco nel mare antistante l'isolotto de Li Galli, in Costiera Amalfitana, ricadente nell'Area Marina Protetta di Punta Campanella. Lo scafo è stao completamente avvolto dalle fiamme ed è affondato. Sul posto sono intervenuti i mezzi della Guardia Costiera di Salerno e la della Protezione Civile regionale, che hanno messo in sicurezza l'area e provveduto alle operazioni di salvataggio e di una prima bonifica.

Il presidente e il direttore del Parco Marino, Lucio Cacace e Alberico Simioli, hanno voluto verificare di persona la situazione effettuando un sopralluogo. "Al momento - affermano - non ci sono gravi fuoriuscite di gasolio, da quanto emerge da una ricognizione superficiale, anche grazie al lavoro svolto egregiamente dalla Capitaneria di Porto che ha attivato con tempestività il pronto intervento del ConsorIo Castalia che ha contenuto la dispersione di carburante in mare. Ma bisogna fare presto, rimuovere il motoscafo il prima possibile, perché potrebbe esserci un serio rischio di rottura della parte rimanente del natante, con possibile fuoriuscita di gasolio dai serbatoi".

Intanto, nei giorni scorsi, l'Amp Punta.Campanella aveva prontamente inviato una diffida all'armatore, nella quale si richiedeva un rapido intervento e un piano di recupero efficace del relitto, che giace a 35 metri di profondità nei pressi del Gallo Lungo. L'armatore ha assicurato che i tempi saranno stretti e al più presto avrebbe inviato un piano di recupero al Parco Marino ed alla Capitaneria di Porto di Salerno per ottenere il nulla osta. 

L'AMP Punta Campanella sta costantemente informando anche il Ministero della Transizione Ecologica e la Regione e, per cautelarsi, ha già attivato d'urgenza le procedure per l'affidamento di un incarico di consulenza ad un tecnico di alta specializzazione a supporto delle valutazioni del piano di recupero che presenterà l'armatore. E anche per programmare la bonifica dell'area. Le indagini sono ancora in corso e il Parco è in costante contatto con la Capitaneria di Porto di Salerno e di Castellammare di Stabia, con le quali ha subito stabilito una costante collaborazione sia in termini informativi, che di soluzioni più idonee per risolvere questo problema, ciascuno per le proprie competenze.

"Bisogna capire le cause dell'incendio e anche se il motoscafo stesse violando le regole dell'Area Marina Protetta nel momento dell'incidente", spiegano Cacace e Simioli. Il Parco Marino, ad inizio estate, ha lanciato una campagna social per il rispetto delle regole dell'Area Protetta e il direttore Simioli, solo qualche settimana fa, aveva lanciato un appello e un allarme: "Troppe barche nella zona, c'è bisogno di maggiori controlli". In particolare, l'AMP Punta Campanella ha richiesto che la Capitaneria di Porto di Massa Lubrense venga dotata di almeno un mezzo nautico che possa vigilare sulle norme del Parco e sulla sicurezza in mare.

Un appello per fornire alle Forze dell'Ordine il supporto adeguato per il prezioso e difficile lavoro che svolgono, spesso in condizioni difficili, data l'esiguità dei mezzi e degli uomini disponibili.

"L'alta pericolosità della presenza di un elevato numero di imbarcazioni impone una attenta riflessione sul tema - si legge nella nota che il direttore Cacace ha inviato al Ministero e alla Regione Campania -. Per la prossima stagione estiva, siamo impegnati nella predisposizione di un piano, da porre all’attenzione del CdA dell’Ente, per la regolamentazione del diporto nautico, da realizzare secondo il principio precauzionale e basato sul contingentamento del numero di imbarcazioni, il facile riconoscimento delle imbarcazioni autorizzate, l'attivazione di un’assicurazione sull’intera area a copertura dei danni ambientali che necessariamente dovrà essere a carico delle imprese nautiche e che determinano un alto rischio per l’intera Area Protetta, l'intesa con le forze dell’ordine per un costante controllo".

Intanto, l'AMP Punta Campanella fa sapere che nel giro di 45 giorni si sono già verificati tre affondamenti di imbarcazioni.