A cura della Redazione
La favola che sto per raccontarvi è ambientata nella splendida cornice del golfo del Tigulio dove, lo scorso 6 agosto, si è svolta la sesta edizione di “Io nuoto per Gianca”. Una nuotata di oltre dieci chilometri con lo scopo benefico di raccogliere fondi a favore della ricerca e di persone vittime di traumi da gioco alla colonna vertebrale del mondo rugbistico italiano e sportivo in generale. Da Portofino a Camogli, passando attraverso le splendide acque dell’ Area Marina Protetta. Diecimila metri percorsi da amatori e da campioni di ieri e di oggi, testimonial eccezionali come eccezionale è Giancarlo Volpato, Gianca per tutti noi, punto di riferimento per forza di volontà e voglia di vivere, nonché ideatore della manifestazione. Questa edizione del 2011 sarà ricordata per l’ importante traguardo raggiunto sia per il numero di partecipanti, siamo raddoppiati rispetto alla prima edizione, sia in termini di raccolta fondi: abbiamo raggiunto quota 70.000 euro, cifra che che permetterà di continuare a sostenere i progetti in corso ed una ricerca scientifica che si avvicina sempre più a risultati importanti e che ha inoltre permesso di donare un Fiat Doblò attrezzato per il trasporto disabili ad un altro grande atleta, Cosimo Alessandro che, come Giancarlo Volpato, è rimasto vittima di un’ incidente di gioco. Cosimo ha fondato l’associazione “Amici di Cosimo” che si batte per sensibilizzare e diffondere le tematiche legate alla sicurezza nel mondo del rugby. Questa edizione sarà ricordata anche per la partecipazione straordinaria della nazionale giapponese di rugby capitanata dall’allenatore e nostro trascinatore John Kirwan. Grazie a John, il prossimo ottobre vivrò un’altra magia: sto per partire per la Nuova Zelanda dove attraverserò a nuoto lo Stretto di Cook, questa è un’altra favola che vi racconterò più avanti. Ho iniziato questo racconto definendolo una favola perché ancora una volta ho avuto la fortuna di condividere con persone meravigliose un momento magico che ci ha insegnato che niente è impossibile. Questo è un mondo dove sport fa rima con solidarietà, fatto di persone coraggiose che mettono la propria vita al servizio del prossimo, lavorando quotidianamente per sconfiggere la sofferenza e l’emarginazione e costruire una società a misura di tutti, dove la disabilità non rappresenta un limite e l’integrazione non è un optional. SALVATORE CIMMINO